L'ultima speranza




[table="head"]head col1|head col2|head col3 row1 col1|row1 col2|row1 col3 row2 col1|row2 col2|row2 col3[/table]

[ame=http://it.youtube.com/watch?v=h3S9wTwBBSQ]YouTube - Star Ocean: The Last Hope Trailer [High Quality][/ame]


[table="head"]head col1|head col2|head col3 row1 col1|row1 col2|row1 col3 row2 col1|row2 col2|row2 col3[/table]

In quest'epoca ormai stracolma di multipiattaforma, all'annuncio di un titolo in esclusiva ogni appassionato di videogame sobbalza sulla sedia sperando che quella sia la volta buona, la "giustificazione" per aver scelto quella console al posto dell'altra... Le speranze aumentano quando entra in gioco lo storico brand di Star Ocean che negli ultimi anni ha saputo ritagliarsi un'ampia fetta di mercato nel variegato mondo dei JRPG, i giochi di ruolo di stampo orientale per intenderci. Il merito di tale successo va ricercato nelle bellissime ambientazioni fantascientifiche che la saga ha riproposto nei vari capitoli, accompagnate da un sistema di combattimento sotto alcuni aspetti molto diverso dal solito, creando così uno stile di rara bellezza.
A portare la saga di Star Ocean su console di nuova generazione, in esclusiva Xbox 360, ci ha pensato Square-Enix, madre della indiscussa serie regina Final Fantasy, delegando però il lavoro ai ragazzi di tri-Ace, reduci dallo sviluppo del recente Infinite Undiscovery (anch'esso esclusiva della console targata Microsoft). Il risultato finale di questa sinergia Square-Enix/tri-Ace soddisferà le aspettative? Scopritelo nella nostra recensione.





[table="head"]head col1|head col2|head col3 row1 col1|row1 col2|row1 col3 row2 col1|row2 col2|row2 col3[/table]

Gli elementi fondamentali di ogni JRPG che si rispetti sono sostanzialmente due: il sistema di combattimento e l'intreccio narrativo. Analizziamoli uno per volta.

Come già visto in Blue Dragon i mostri saranno visibili a schermo, quindi niente noiose battaglie casuali. Una volta deciso di ingaggiare il nemico potremo apprezzare l'ottima gestione del sistema di combattimento, dove controlleremo soltanto un membro del party composto da quattro personaggi in totale. Il tutto si svolge completamente in tempo reale senza trascurare però la natura strategica del titolo: i vostri compagni infatti seguiranno degli schemi fissati a priori, mentre voi avrete piena libertà di movimento nello scenario di gioco; al contrario di quanto possa far credere la natura real-time del sistema di combattimento, non dovrete limitarvi a premere sempre lo stesso pulsante il più velocemente possibile bensì sarà necessario attuare una strategia più o meno complessa a seconda dei casi (soprattutto nel caso stiate affrontando un boss), altrimenti vi ritroverete in un batter d'occhio sulla schermata di Game Over.
Un'altra particolarità, seppur non si tratta di una vera novita nell'ambito GDR, è rappresentata dal grado di aggressività dei nemici. Utilizzando gli attacchi canonici oppure delle apposite abilità potrete attirare la loro atenzione su di voi, incoraggiandoli a colpirvi; in questo modo avrete la possibilità di schivare il loro attacco e di ritrovarvi fuori dal loro campo visvo. Grazie a questa manovra, chiamata appunto "blindsides" (punto cieco), avrete l'opportunita di confondere ed infliggere danni critici al vostro opponente.
Non mancherà la classica barra del turbo che si caricherà subendo o arrecando danni agli avversari; una volta riempita quest'ultima attiverete la modalità "Rush" che vi fornirà una specie di power-up per un determinato quanto di tempo. Ma la vera chicca del sistema di combattimento è la cosiddetta "bonus board", grazie alla quale potremo sbloccare dei titoli, una sorta di bonus che si riveleranno molto utili sia in combattimento che in fase esplorativa. I titoli, che si conquistano completando degli obiettivi specifici durante le battaglie, possono anche essere utilizzati in simbiosi tra loro, creando così delle fantastiche combinazioni che ci semplificheranno non poco la vita.


Ma non abbiamo ancora parlato del secondo elemento cardine che può fare la differenza tra un capolavoro ed un titolo mediocre: la trama.
The Last Hope ci catapulterà in un mondo vittima di quella che potremmo definire la Terza Guerra Mondiale. Lo scenario è davvero critico: le armi atomiche utilizzate senza criterio hanno provocato vittime nell'ordine delle centinaia di milioni e molti Stati si ritrovano ora sull’orlo del precipizio.
La Terra, che oramai si discosta profondamente dall'immagine del felice pianeta azzurro come siamo abituati a vederlo, non è più in grado di ospitare quel che rimane del genere umano. Per questo viene costituito un organo mondiale presieduto dai capi di Stato di tutte le nazioni del mondo, che ben presto vedrà nella colonizzazione di nuovi pianeti abitabili l'ultima speranza per i sopravvissuti al disastro atomico. L’unica via percorribile è lo spazio infinito, le stelle, nuovi pianeti da conquistare e colonizzare per dare una speranza ai sopravvissuti.
A questo punto entriamo in gioco noi. Nel gioco vestiremo i panni di Edge Maverick, un membro della Space Reconnaissance Force, la squadra incaricata di viaggiare nel cosmo alla ricerca di nuovi lidi più accoglienti della vecchia e morente Terra.

A parte l'utilizzo non proprio originale dello scenario post-apocalittico, la trama rimarrebbe tuttavia godibile se non fosse per la totale assenza di carisma nei protagonisti. Sono lontani i tempi in cui ci si lasciava trasportare dalle emozioni di Cloud e Squall... Se a questo aggiungiamo un'enorme mole di dialoghi estremamente scontati e prevedibili, causa la forte stereotipizzazione dei personaggi, la frittata è fatta. Su questo piano si sarebbe potuto lavorare un po' di più invece di fornire la solita minestra trita e ritrita.

A parte questo, The Last Hope riesce ad offrire una elevata longevità grazie ai due livelli di difficoltà extra che si sbloccheranno una volta portata a termine l'avvenura, oltre ad un numero mastodontico di quest secondarie da portare a termine, oggetti segreti da forgiare e dungeon tutti da scoprire. Inoltre il titolo offre una discreta rigiocabilità grazie anche alla possibilità di avere finali alternativi in base ad alcune scelte compiute nel corso della storia.




[table="head"]head col1|head col2|head col3 row1 col1|row1 col2|row1 col3 row2 col1|row2 col2|row2 col3[/table]

Il comparto grafico presenta alti e bassi. Da un lato troviamo una discreta realizzazione dei fondali che, unita ad una grande varietà nelle ambientazioni (passeremo da deserto alle sconfinate lande innevate, senza trascurare spiagge paradisiache e foreste tropicali) ed a delle cut-scene di ottima fattura, non ci faranno rimpiangere i titoli più blasonati dello stesso genere. Dall’altra parte purtroppo però riscontriamo una pessima gestione della telecamera e un monster design privo di ispirazione, oltre alle non proprio eccelse animazioni dei personaggi.

La colonna sonora, per fortuna, risulta davvero degna di nota e riesce a trasmettere perfettamente il cambiamento dello stato d'animo dei personaggi nelle varie situazioni. Tutto merito di Motoi Sakuraba, storico compositore della serie targata Square Enix.
Purtroppo non possiamo dire lo stesso del doppiaggio che non si attesta su livelli elevati, complice anche la mancanza di un'opzione per ascoltare i dialoghi in lingua originale.





[table="head"]head col1|head col2|head col3 row1 col1|row1 col2|row1 col3 row2 col1|row2 col2|row2 col3[/table]

Star Ocean: The Last Hope, nonostante l'evidente salto di qualità rispetto al precedente lavoro di tri-Ace, non riesce ad entusiasmare come ci si aspettava. L'ottimo sistema di combattimento non basta a colmare i vuoti lasciati da una trama senza spessore e da una realizzazione tecnica altalenante.

In definitiva il titolo risulta comunque godibile a tutti gli appassionati del genere che sicuramente troveranno pane per i loro denti in questo capitolo next-gen della saga Star Ocean. Resta soltanto un po' di amaro in bocca per la solita esclusiva-capolavoro mancata... forse la prossima sarà la volta buona. Square-Enix non ci deludere.




[table="head"]head col1|head col2|head col3 row1 col1|row1 col2|row1 col3 row2 col1|row2 col2|row2 col3[/table]