Tutto ha inizio a causa dell’ennesimo conflitto nato tra il supremo Odino e la dea Hel. Vistasi bandita per sempre da Asgard, la dispotica divinità decide di evocare un esercito di anime un tempo appartenute ai vichinghi caduti in battaglia per farne la propria armata non-morta e con essa mettere a ferro e fuoco Midgard, alla ricerca di Fenrir. Al culmine della sua follia, la dea intende scatenare il dio-lupo per provocare lo scontro primordiale, il Ragnarok, crepuscolo degli dei.
Il Gioco
La trama prende vita durante l’ultima resistenza di Nilfberg contro le forze di Hel: il giovane eroe vichingo Skarin perde la vita nella battaglia, ma per sua fortuna la dea Freya lo sceglie come suo Campione. Il suo scopo: liberare Midgard dalle legioni di Hel, e uccidere la dea. Nostro compito sarà dunque di condurre Skarin in una avventura mirata ad abbattere Hel, ma per raggiungere questo obiettivo dovremo prima liberare i molti clan vichinghi intrappolati dalle sue legioni in tutta Midgard e sconfiggere il suo Campione, Drakan. Il gioco è basilarmente un action-adventure che gli sviluppatori hanno condito con meccaniche free-roaming per rendere più interessante l'avventura. La struttura di gioco è semplice: Midgard è composta da tre grandi isole (Nilfberg, Galcliff e Isaholm) che dovremo liberare, una dopo l'altra, senza la possibilità di tornare indietro alla precedente. Ogni isola rappresenta in realtà un grande, vastissimo livello di gioco, nel quale possiamo muoverci a piacimento ed orientarci tramite una mappa visualizzabile con la pressione del tasto Back. Sulla mappa compariranno tutte le missioni da compiere, che non saranno visibili fin da subito ma appariranno man mano che parleremo con personaggi chiave, che ci racconteranno di villaggi catturati dai legionari, di grotte infestate dai nemici e così via.
Un macellaio di nome Skarin
Ogni isola presenta poi due battaglie, ovvero due fortezze nemiche da espugnare per attaccare le quali dovremo prima aver compiuto tutte le missioni sopracitate, infatti le missioni presenti sulla mappa sono indispensabili allo svolgimento del gioco: non vi sono missioni secondarie che possiamo decidere se affrontare o no, e questa è una delle poche pecche sottolineate. Ad un certo punto del gioco, inoltre, previo recupero di 3 amuleti, si potranno reclutare anche dei potenti dragoni, che il buon Skarin sarà in grado di evocare per integrarli nel proprio esercito. Anche se però nè i primi, nè i secondi, saranno purtroppo controllabili direttamente dal giocatore. Di fatto l'azione prevede solo il personaggio principale. Tuttavia pur non potendo agire sulla propria armata attivamente, non manca il divertimento derivante dal ritrovarsi nel bel mezzo di epici scontri fra centinaia di soldati e creature come mai si era visto in nessun altro videogame, restandone positivamente coinvolti. E mentre l'adrenalina sale a mille si può utilizzare proprio la potenza di Skarin per gettarsi nella mischia e dare sfogo alla sua forza distruttiva. Gli scontri sono molto divertenti: il nerboruto guerriero può sferrare colpi di spada micidiali con la semplice e ripetuta pressione di un tasto, generando anche combo devastanti (in totale sono una quindicina e comprendono anche azioni di contrattacco) che spesso sfociano in sanguinose uccisioni spettacolari, come la decapitazione dei nemici, oppure scegliere un approccio più calmo, stealth nel vero e proprio senso della parola, prendendo il nemico di spalle e in maniera silenziosa.
Udite, udite!
Per quanto riguarda l'estetica del gioco c'è da dire che Creative Assembly ha svolto un discreto lavoro. Viking non ha la migliore grafica di tutti i tempi, in varie occasioni difatti si riscontrano texture di bassa qualità e fastidiosi effetti bad clipping, ma nemmeno è da censurare. Visivamente il titolo offre degli splendidi scorci ed ambientazioni fiabesche mozzafiato. Gli scenari inoltre spaziano bene da paesaggi all'aperto discretamente dettagliati ad altri più cupi e al chiuso di qualche caverna. I personaggi sono ben curati anche se presentano un design tipicamente da comics americano alla Conan il barbaro piuttosto che reale, così come mostri e creature, ed animazioni "ballerine", nel senso che spaziano da buone a pessime in alcuni frangenti. Il comparto grafico però risente dell'enorme numero di personaggi sullo schermo durante le battaglie, contando dei cali di frame-rate che puntualmente si presentano penalizzando notevolmente lo svolgersi dell’azione nei momenti più concitati. Per quanto riguarda il sonoro, è uno degli elementi meno riusciti del gioco. La colonna sonora è senza infamia e senza lode, con un discreto numero di brani evocativi d’altro canto abbinati ad effetti sonori troppo confusi per risultare apprezzabili, e dei campionamenti "in game" poco ispirati, non tanto per qualità quanto per numero limitato. Il doppiaggio in italiano non è sempre azzeccato, e alterna splendide voci come quella di Barbossa, dei “Pirati dei Caraibi”, ed effetti ambientali troppo rari per risultare credibili.
Il verdetto di Odino
Viking: Battle for Asgard è un titolo particolare. Da un lato la splendida ambientazione e parte del gameplay teso a rappresentare scontri all'arma bianca semplici ma molto spettacolari, possono attirare le attenzioni di quella parte di pubblico appassionato del genere e desideroso di cimentarsi in qualcosa di non particolarmente profondo o complesso, votato all'azione nuda e cruda. Dall'altro, invece, una trama scarna, una profondità di gioco in parte limitata, ed una certa monotonia d'insieme possono far storcere il naso di contro a chi vorrebbe qualcosa di più da questa tipologia di giochi. Si può dire che sia un action game vecchio stile, sapientemente simulato all'interno di un comparto tecnico inizialmente di ottimo impatto, ma che rivela ben presto i suoi difetti. Ma più semplicemente andrebbe preso per quello che è, ossia un hack’n’slash con elementi epici, come le battaglie campali, che non inventa nulla di nuovo, né vuole farlo, ma che sa divertire senza troppe pretese.
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