Sfatare i luoghi comuni e diffondere una nuova cultura
Gamerland. La terra dei giocatori, questa volta, sbarca su un set televisivo. Si tratta del nuovo format targato Mediaset alla scoperta del mondo dei videogiochi con rubriche, servizi in anteprima, approfondimenti e interviste agli esperti del settore.
Come nasce l’idea di un programma sui videogiochi?
“Al primo posto - dichiara - c’è la passione: videogioco dall’età di 8 anni, da quando mio padre mi regalò l’Intellivision. Da allora ho posseduto quasi tutte le console fino alle più attuali. Nonostante io abbia una moglie, una figlia ed un mutuo non rinuncio a videogiocare quasi quotidianamente. Così, unendo questa passione alla mia professione di attore/conduttore che svolgo regolarmente dal 2001, è nato Gamerland. Quando è andata in onda la prima puntata ho letto che qualcuno pensava fossi un conduttore “messo li” da Mediaset. In realtà io ho scritto il programma di mio pugno e l’ho proposto all’azienda che ha creduto nel progetto, dando il proprio contributo, migliorandolo e lanciandolo sul portale Videomediaset”.
Come è strutturato Gamerland?
“Gamerland è un format abbastanza dinamico e con un ritmo molto serrato: tanti stacchi di camera e tante rubriche differenti riescono a parlare del videogioco a 360 gradi. Una peculiarità del progetto è quella del coinvolgimento diretto della community videoludica attraverso il portale Mediaset di 16mm.it, dove i telespettatori potranno recensire dando la propria opinione molti videogiochi. Poi in ogni puntata l’esperto di Retrò Game, Federico Salerno, presenta una vecchia console, Simone Akira Trimarchi, campione italiano di videogame risponde alle domande del pubblico. In studio ospitiamo dei Vig - Very Important Gamer - cioè personaggi famosi grazie alla tv o al loro trascorso videoludico che raccontano la loro personale esperienza. Con la rubrica 'Around The Game' invece andiamo 'in esterna' per mostrare cosa c’è intorno al gaming, come tornei, fiere, doppiaggio, interviste agli sviluppatori etc. Insomma 30 minuti ricchi di contenuto che non annoiano e incuriosiscono anche coloro che non giocano”.
Un settore che attira molti giovani, ma che spesso viene additato come ‘rischioso’ da una parte dell’opinione pubblica. Secondo te un programma come questo può aiutare a sfatare alcuni luoghi comuni?
“Questa è proprio la 'mission' del programma: sfatare i luoghi comuni che inquinano la visione del videogioco nella società e diffonderne la cultura. Nella settima puntata sarà ospite Thalita Malagò, segretario generale di Aesvi, l’associazione di categoria dell’industria videoludica che lavora da anni con questi obbiettivi. Se riuscissimo a dare il nostro piccolo contributo allo splendido lavoro di questa associazione sarebbe per me una grandissima soddisfazione”.
Quale obiettivo si prefigge Gamerland?
“Trasformare la visione del videogioco da intrattenimento per ragazzini alla visione più attuale che lo consacra a mio parere come la ‘più moderna forma d’arte’”.
Il target di riferimento sono solo i più giovani?
“L’età media dei videogiocatori si è alzata moltissimo grazie anche alle nuove tecnologie che hanno permesso di creare realtà videoludiche molto più complesse. Gamerland si rivolge ad un pubblico medio di trentenni, ma sono sicuro che possa essere apprezzato anche da un pubblico minorenne”.
Quali sono gli ospiti e gli argomenti affrontati?
“Gli ospiti in studio che noi abbiamo definito 'Vig' (Very Important Gamer) sono personaggi famosi grazie alla televisione oppure al loro percorso videoludico. In generale raccontiamo storie diverse, attraverso persone diverse, con un tema comune”.
Secondo te perché un programma di questo tipo potrebbe avere successo in Italia?
“Il successo di Gamerland credo che sia legato al fatto che in tv fino ad ora non ci sia mai stato nulla di simile. Trenta minuti che informano, intrattengono ed incuriosiscono chiunque, non solo i videogiocatori. Altri programmi di videogiochi non si sono mai posti il problema di parlare anche ad un pubblico di ‘non giocatori’”.
Giochi ai videogame?
“Ho una vita molto 'piena', ma non rinuncio alla mia oretta di gioco quasi quotidiana. I videogiochi sono parte integrante e fondamentale della mia vita. Ho tutte le console attuali che utilizzo sia offline che online per sfidare gli amici. La mia gamertag XboxLive è “Dan Lanaro”, su PS3 e PSVita sono “DanLanaro” mentre la Wii la uso offline. Vi aspetto per sfidarvi!”.