Non è solo consuetudine degli ultimi anni. Il mercato videoludico (ma un pò tutti i prodotti commerciali se vogliamo), ha sempre sofferto di questa strana isteria. Spesso titoli validi (anche più di questo), hanno avuto scarso successo o sono stati dimenticati nel tempo, perché produrli, era diventato addirittura contro producente.Negli ultimi 10 anni, il fenomeno è andato esponenzialmente aumentando, perché produrre costa molto, sia in termini di realizzazione del prodotto, che per quelli riguardanti la pubblicità che se ne deve fare dello stesso. Inoltre, i giocatori sono diventati sempre più esigenti: non tollerano minimamente che un gioco, possa avere un grafica troppo al di sotto del titolone "tripla A", o avere qualche difetto. Da un certo punto di vista, è anche comprensibile. Normalmente, un gioco arriva a costare al lancio 70 euro, senza contare eventuali costi aggiuntivi dati da season pass e DLC. Ovvio, che, chi acquista al lancio, scelga un gioco ampiamente apprezzato dalla critica, ben pubblicizato, e di cui sente parlare bene su internet.
Per quanto riguarda il discorso "pubblicità", una sovraesposizione aiuta senz'altro. Ma non tutti possono spendere per comprare spazi pubblicitari al Super Bowl o alla finale di Cahmpions League.anche perché, come fai notare, non sempre un prodotto fortemente pubblicizzato, assicura le vendite. Mass Effect Andromeda, infatti, non ha avuto il successo sperato, nonostante abbia un publisher forte come EA. Anche se, in questo caso, il problema principale è da ricercare più nelle modifiche apportate alla formula di gioco, che ha scontentato di molto i fan storici, piuttosto che altrove.