Marvel’s Spider-Man 2

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[RECENSIONE] Marvel’s Spider-Man 2

Insomniac non ha nessuna intenzione di fermarsi. Per molti studi di sviluppo è già difficile lanciare più di un paio di giochi a generazione, causa tempi di sviluppo sempre più lunghi. Alcuni lavorano in tempi ridotti, ma generalmente gli anni tra i lanci hanno avuto la tendenza ad allungarsi visto il costo schizzato alle stelle nell’era post-PS2. Siamo di fronte al quarto gioco in 5 anni, per Insomniac. Dopo il Marvel’s Spider-Man originale, successo sia di critica che di vendita, a cui hanno fatto seguito Marvel’s Spider-Man: Miles Morales nel 2020, Ratchet & Clank: Rift Apart nel 2021 e il tanto atteso seguito dell’Uomo Ragno in questo affollato 2023. Si potrebbe pensare che la qualità del prodotto sia destinata a calare, dati i tempi di sviluppo così ridotti… oppure no?

Marvel’s Spider-Man 2 funge, a livello di storia, come il seguito sia dell’originale che di Miles Morales. I due sono intenti a fare il possibile per gestire la loro vita pubblica e privata, facendo i conti, al contempo, con la perdita di persone a loro care (Zia May per Peter e il padre nel caso di Miles). E’ in questo momento di calma apparente che ritorna Harry Osborn, amico di infanzia di Peter, apparentemenete guarito dal suo male incurabile grazie a un particolare costume, che ospita un certo simbionte… Allo stesso momento, un gruppo di mercenari capitanati da Kraven Il Cacciatore arriva in città, con lo scopo di “liberare” i criminali e renderli parte del proprio pericoloso gioco.

Il gioco è diviso in tre atti ben precisi, del quale eviterò di parlare in dettaglio per evitare spoiler, ma generalmente mantiene un ritmo eccellente, evitando missioni principali filler e concentrandosi su ciò che spinge in avanti la narrativa, relegando tutto ciò che non è prettamente rilevante ai fini della storia ai contenuti secondari. Entrambi i personaggi hanno un loro arco ben preciso, con conflitto e risoluzione, che va oltre il semplice “sconfiggere il cattivo di turno” e a pensarci bene, bisogna lodare Insomniac per riuscire ad allacciare diversi discorsi e seguirli fino alla fine.

Non sono generalmente un fan dell’avere personaggi multipli in un gioco single player, in quanto il gameplay, a mio avviso, tende a diventare un po’ più generico per sposarsi a diversi stili di gioco. In Spider-Man 2 questo problema è praticamente inesistente. Miles e Peter sono molto simii a livello di controllo e differiscono unicamente nelle loro abilità speciali, quindi scegliere l’uno o l’altro è più una questione di preferenza che di necessità. Ma una buona parte dei contenuti è semplicemente limitata a uno dei personaggi, forzandovi, in modo positivo a utilizzarli entrambi nel corso dell’avventura. Cambiare personaggio è davvero semplice e avviene in modo praticamente immediato e senza nessun caricamento di sorta e nel giro di un secondo vi ritroverete dall’altro lato di New York.

E parlando della città che non dorme mai, il lavoro di Insomniac è chiaramente un’evoluzione di quanto visto precedentemente, ma a livello visivo più che pratico. In un videogioco in cui gli eroi passano la maggior parte del tempo a dondolarsi fra palazzoni e grattacieli, ha senso che la maggior parte degli eventi avvenga nella parte alta della città, relegando la strada a momenti relativamente brevi. New York non è piena di cose da fare come nel mondo reale, non avrete ristoranti da esplorare e spettacoli a cui assistere, ma non avrebbe senso nel contento di due supereroi intenti a salvare un quartiere, la città o, persino, il mondo. Questo non significa che non sia presente contenuto secondario, anzi, vi sono, nel bene e nel male, dozzine di icone sulla mappa che rappresentano diverse attività in cui avventurarsi per “liberare” la zona. Utili non soltanto per ottenere punti esperienza e materiali, ma anche per sbloccare il viaggio rapido verso quell’area. 

Pete e Miles si controllano esattamente come nei giochi precedenti. Quadrato per attaccare, triangolo per utilizzare la ragnatela, cerchio per evadere e croce per saltare. Poco è cambiato a livello di controlli e di gameplay in generale, siamo sempre di fronte a un clone della saga Arkham di Rocksteady, ma bisogna dire che l’esperienza è tarata alla perfezione. Più fluida, più veloce, a momenti siamo di fronte a un action, in altri è un puzzle game ritmico in cui evitare gli attacchi nemici e contrattaccare nel giro di mezzo secondo. Sarebbe interessante vedere qualcosa di nuovo, ma non posso dire di essermi stancato di questo sistema di combattimento nell’intera avventura.

Ovviamente non di soli pugni vive l’uomo ragno, e sono presenti diverse abilità, potenziamenti e gadget da utilizzare nel combattimento. Le prime sono divise in 3 sezioni, Peter, Miles e condivise e possono essere acquistate semplicemente salendo di livello e ottenendo punti abilità. Potenziamenti (attacco, salute, focus ecc) e gadget sono condivisi tra i due uomini ragno (uomo ragni?) ma richiedono alcuni materiali, ottenuti cimentandosi nei contenuti secondari. Sebbene sia possibile portare a termine la storia senza potenziare gli eroi, è vivamente consigliato spendere un po’ di tempo sulle varie icone che riempiono la mappa della New York virtuale per tener testa ai nemici sempre più potenti.

I contenuti non legati alla storia vanno dalle classiche “smantella la base nemica” a missioni in cui lo scopo non sarà combattere, ma aiutare i vostri concittadini, senza dimenticare qualche collezionabili. Nulla di particolarmente innovativo ma personalmente ho trovato la maggior parte delle attività piacevoli. Tutto perfetto insomma? Ni

Spider-Man 2 sembra in alcuni aspetti voler essere sicuro di mettere le x su tutte le caselle possibili per raggiungere il livello massimo di inclusione e diversità, in un modo che in alcune sezioni ho trovato un po’ forzato. Non entro nei dettagli perché ciò mi obbligherebbe a qualche spoiler, ma è difficile ignorare quanto queste suddette sezioni stonino con il resto. Sono, per fortuna, marginali e non rovinano l’esperienza globale.

Tecnicamente, Spider-Man 2 è eccezionale. Alla Insomniac stanno lentamente diventando lo studio di punta Sony per quanto riguarda la grafica. New York è viva e pulsante, piena di colori e suoni, e, grazie all’hardware della PS5, è possibile sfrecciarvi attraverso con una velocità senza precedenti. E se in Miles Morales, Spider-Man remastered e nell’ultimo Ratchet & Clank avevamo la possibilità di scegliere tra diverse modalità che escludevano l’utilizzo di riflessi in ray-tracing, nella loro ultima fatica questa tecnologia è abilitata sempre, che si scelga di giocarlo a 30, 40, 60 fps or perfino oltre con VRR attivato. Ci si potrebbero scrivere paragrafi sulla qualità visiva di quest’ultima avventura dello studio californiano e, nonostante non ci sia nulla di stratosferico se preso nelle sue componenti singole (modelli poligonali, risoluzione, post processing ecc), è la combinazione di tutte queste in un gioco open-world a renderlo degno di nota. La PS5 viene sfruttata appieno anche grazie all’audio completamente masterizzato in dolby digital e ai caricamenti praticamente inesistenti grazie al velocissimo SSD della macchina Sony.

Marvel’s Spider-Man 2 è la naturale evoluzione della serie dal punto di vista di gameplay, storia e tecnologia. E’ ancora una volta la dimostrazione di quanto alla Insomniac siano maestri nel combinare tutte le componenti che separano i successi dai fallimenti nel mondo dei videogiochi. Nonostante pecchi un po’ nella sua gestione delle secondarie e ci siano alcune sezioni che stonino con il resto, i personaggi (soprattutto i nemici) e il ritmo della storia lo rendono un’esperienza adrenalinica dall’inizio alla fine. Consigliatissimo anche in quest’anno pieno zeppo di capolavori.

Recensione a cura di Sacha “Omeganex999” Morgese

Il Buono

  • Storia dal ritmo perfetto
  • Due uomini ragni significa doppio divertimento
  • Tecnicamente incredibile
  • Nemici memorabili

Il Cattivo

  • Contenuto secondario ancora un po’ troppo vecchio stile
  • Sezioni pro-inclusione che un po’ stonano con il resto
9

Scritto da: Andrea "lordfener91" Dugoni

Laureato in Economia Europea, scrive News e Recensioni per passione e videogioca nei pochi momenti liberi. E’ un grandissimo amante del franchise di Star Wars (soprattutto di tutto ciò che riguarda l'Universo Espanso, Canon o Legends che sia) e si chiede se un giorno riuscirà mai a finire di leggere tutti gli innumerevoli romanzi e fumetti ambientati "tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana" usciti dagli anni ’70 ad oggi. Stalkeratelo sul Twitter: @lordfener91

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