Si riapre la caccia!
Da una parte ci siamo noi, giocatori che da tempo aspettavano di tuffarsi in un nuovo mondo di Monster Hunter, dall’altra c’è lo stesso Monster Hunter, che da ben più tempo non si tuffava sulle console di punta, almeno per quanto riguarda le caratteristiche tecniche. Monster Hunter World è quindi una novità un po’ per tutti, chi lo gioca e chi lo ha sviluppato con mezzi tecnici che hanno tutte le carte in tavola per dare una svecchiata importante alla saga, se non addirittura una svolta. Andiamo perciò a vedere come quest’ultimo capitolo si comporta in questo suo nuovo territorio inesplorato che potenzialmente potrebbe far fiorire uno dei Monster Hunter più apprezzati di sempre.
Naturalmente la trama di gioco è l’unico aspetto che non trae alcun vantaggio aggiuntivo da questa scelta legata alle prestazioni delle console attuali, pertanto potremmo fare un discorso che non è affatto nuovo a chi mastica Monster Hunter da una vita. È chiaro che sì, ci sono gli eventi e le basi per una storia, ma sta sempre al giocatore scandire i ritmi di una progressione che avanza a proprio piacimento, con le varie cacce a fare da vero punto fermo dell’avventura. Possiamo dire che in Monster Hunter World vengono seguite le vicende dei Draghi Anziani, che la Gilda dei Cacciatori non stenterà a pedinare e studiare, ma in fondo non è di questo che vi ricorderete, bensì del susseguirsi di nemici e cacce sempre più coinvolgenti. Insomma, il tempo di superare l’editor del personaggio e di familiarizzare con il classico paesello che funge da hub principale, ed è tutto in mano vostra.
Come da tradizione l’aspetto ruolistico di Monster Hunter ruota tutto attorno al costante potenziamento dell’equipaggiamento e delle abilità relative, senza quindi puntare ad una crescita di livello in livello del proprio personaggio. Lo scopo delle cacce sarà proprio quello di poter ottenere i materiali per forgiare nuove armi ed armature, un potenziamento continuo che però comunque non finisce facilmente nella ripetitività come invece potrebbe sembrare. Sia chiaro, Monster Hunter rimane un gioco non adatto a tutti, ma nel suo modo di essere ripetitivo riesce ad innestare una sorta di assuefazione dovuta all’imponenza delle cacce e al divertimento che si innalza a dismisura quando ci si mette in gruppo a cacciare. Il bestiario è immenso, le armature sono tantissime e anche le armi sono presenti in numerose varianti, per cui la strada per il potenziamento assoluto è lunga e competitiva, escludendo per buona parte del gioco quella sensazione di trovarsi a fare farming nudo e crudo.
Volendo poi, e non è una novità, le armi hanno una curva di apprendimento che non è affatto banale, perciò anche una volta arrivati alla massima espressione delle vostre abilità avrete la chance di rimettervi in gioco con una nuova arma. Va detto che comunque è stato fatto un passo in più in favore dell’accessibilità, e mi riferisco alla fluidità di gioco, non tanto a livello tecnico, ma in quanto a facilità di movimento e animazioni del personaggio. Partendo dal presupposto che ancora si nota una pesantezza forse spropositata nel combat system, non siamo certo ai livelli dei Monster Hunter precedenti e le modifiche si notano a vista d’occhio, per quanto i margini di miglioramento sembrano ancora essere ben presenti, senza dover per forza sbilanciare quella curva di apprendimento che rappresenta un marchio di fabbrica della serie.
Monster Hunter World, pur dimostrandosi probabilmente il capitolo più completo di sempre, non è però un gioco privo di difetti. Menu estremamente articolati (davvero troppo), una gestione della telecamera non proprio ideale, hitbox non sempre perfetti, nonché alcuni cali di frame rate (naturalmente molto meno presenti su PS4 Pro e Xbox One X) sono difetti non da poco per un gioco così strutturato e in cui il combattimento è il fulcro dell’avventura. Tecnicamente poi non siamo certo di fronte al meglio che si potesse ottenere, ma probabilmente è stata anche fatta la scelta di prediligere la stabilità a discapito di una definizione a volte carente per textures e livelli poligonali, per non parlare poi dei problemi di compenetrazione. Fortunatamente ci pensano i giochi di luce a compensare, che uniti all’indiscutibile fascino delle location di questo nuovo mondo, rendono ogni caccia suggestiva e anche splendida da vedere.
Monster Hunter World è il nuovo picco massimo della saga targata Capcom. Lo ripetiamo, non si tratta di un gioco per tutti, ma il suo obiettivo di offrire un’esperienza volta alla cooperazione e al continuo migliorarsi caccia dopo caccia lo centra in pieno, creando una spirale videoludica alla quale molti giocatori non sapranno resistere e da cui è altrettanto difficile tirarsi fuori, se non dopo un esagerato quantitativo di ore. Restano come detto numerosi margini di miglioramento, ma considerando anche la novità dello sbarcare sulle console più prestanti possiamo considerare Monster Hunter World come un nuovo punto di inizio. Anche se, già così, è davvero tanta roba.
Il Buono
- Può creare dipendenza
- Potenzialmente infinito
- Più accessibile ma non per questo snaturato nella formula
- Uno dei giochi più divertenti in cooperativa
Il Cattivo
- Gameplay migliorabile in fluidità
- Menu poco intuitivi
- Tecnicamente mostra difetti e grandi margini di miglioramento