I cavalieri dello Zodiaco sono tornati, ma sono sempre gli stessi?
Era l’11 Ottobre del 1986 quando per la prima volta in Giappone andavano in onda le note di “Pegasus Fantasy”, titletrack dell’anime Saint Seiya, tratto dall’omonimo manga che narrava le gesta di Pegasus & company, 5 cavalieri scelti per combattere al fianco della Dea Atena. Ed eccoci qui, 29 anni dopo, a riascoltare la stessa canzone in chiave moderna e provare le stesse emozioni, questa volta però in apertura del nuovo titolo Dimps, chiamato Saint Seiya: Soldiers’ Souls. Il titolo infatti, come già visto con Saint Seiya: Brave Soldiers uscito per la console di vecchia generazione, ripercorre fedelmente il manga, aggiungendo questa volta (e finalmente!) la tanto amata serie dei cavalieri di Asgard, posta nell’anime fra le 12 case ed i cavalieri di Nettuno, non dimenticando anche, per concludere la serie, il capitolo degli inferi che vede come principale nemico il celebre Hades.
Il punto di forza del gioco risiede nella modalità storia, la quale da la possibilità di cominciare da uno dei 4 capitoli presenti senza seguire un filo logico di story-line. A rendere più piacevole e scorrevole gli intermezzi fra un combattimento e l’altro ci viene incontro la nuova scelta di Dimps, inserendo delle cut-scene animate al posto di statiche schermate riempite di deboli scritte per spiegare quanto sta succedendo in quel momento. Piccola nota dolente nella realizzazione di queste e del comparto tecnico: se da un lato abbiamo un buon cel-shading per quanto riguarda la caratterizzazione dei Saint, non viene applicato lo stesso criterio per gli scenari che risultano scarni e staccati dal resto del gioco, aggiungendo come ciliegina sulla torta un sonoro quasi inutile e privo di sentimento, ma, soprattutto, inedito, incurante delle licenze che possiede. Se il comparto tecnico risulta di discreta fattura negli intermezzi, riesce di poco a sollevarsi anche in-game, proponendo un gameplay un po’ troppo ripetitivo e privo di tecnica. La maggior parte dei combattimenti infatti sarà deciso tramite l’utilizzo compulsivo di due soli tasti, fatta eccezione per qualche parata, schivata o attacchi del cosmo che richiederanno un minimo di tempismo e di tre tasti da premere. Si può comunque salvare in piccola parte grazie alla fedele realizzazione delle animazioni degli attacchi cosmo e big bang, simili in tutto per tutto alla controparte disegno/animata.
Lo scontro finale che vede Pegasus contro Hades.
E’ sufficiente questo per giudicare il titolo? Ovviamente no. Oltre alla storia principale, ci sono le già (ri)viste modalità Guerra Galattica, dove si potranno controllare i Saint sbloccati per dare loro il modo di ambire e conquistare la leggendaria armatura di Sagitter. Non mancano il classico scontro 1v1 con cpu o un amico, scontro online, in cui ci si potrà confrontare con gli altri possessori del gioco da ogni parte del globo, per infine concludere con una nuova modalità: Battaglia d’Oro. Questa particolare modalità, come dice il nome, permetterà di controllare i Cavalieri d’Oro, ma nelle loro nuove vestigie Divine, viste e curate per l’appunto nel nuovo spin-off appena terminato, Saint Seiya: Soul of God. Questa particolare modalità infatti, si differenzia dalle precedenti per l’enorme numero di combattimenti da affrontare ed il particolare modo per poterlo iniziare. Il gioco chiederà infatti l’acquisto di un consumabile chiamato “Fiaccola” per un numero di crediti abbastanza elevato, ottenibili comunque terminando e vincendo incontri nelle modalità precedenti citate. Insomma, si dovranno spendere molte ore di gioco per poter terminare e sbloccare il 100%, visto inoltre l’enorme numero di personaggi selezionabili (si parla di più di 100!), armature, divise fra principali e secondarie, titoli e grido di battaglia, consumabili che possono essere utilizzati per aumentare le statistiche del proprio cavaliere in determinate modalità. Parlando del comparto multiplayer, si può notare con grande amarezza che i fan del brand sono letteralmente diminuiti: i server infatti risultano semivuoti ed è molto difficile trovare stanze in cui potersi cimentare contro altri giocatori. L’unica modalità in cui si può sperare di poter giocare è la partita classificata, comunque dopo aver messo in preventivo una medio-lunga attesa di matchmaking.

Uno dei punti di forza del gioco risiede nella capacità di interpretare al meglio quanto visto nel manga.
Saint Seiya: Soldiers’ Soul è un titolo che si può promuovere con una misera sufficienza: i numerosi difetti tecnici e le poche novità offerte dalla Software House fanno si che il titolo possa non essere apprezzato anche dai fan più sfegatati. Non basta infatti aggiungere qualche Saint e una nuova modalità, i fan vogliono un gioco che rispecchi il proprio idolo in tutto e per tutto. Dimps dovrebbe migliorare il brand in molti aspetti, altrimenti a lungo andare ci si dovrà accontentare di guardare i DVD e leggere i manga di questa celebre serie.
Il Buono
- Moltissimi personaggi giocabili
- Voci originali della serie animata
- Ore e ore di gioco per ottenere il 100%...
Il Cattivo
- ...Ma a lungo andare risultano snervanti
- Comparto tecnico non sufficiente
- Novità praticamente assenti