I giochi su licenza della mia infanzia erano generalmente da evitare. Disastri come “Star Wars Episodio I: La Minaccia Fantasma” per la prima PlayStation lasciano cicatrici indelebili. Peggio ancora per i titoli basati sui supereroi: per ogni Spider-Man (sempre sulla prima PlayStation), vi erano almeno un Batman & Robin e un Superman 64… brividi.
Ma qualcosa è cambiato sul finire degli anni 2000: i prodotti su licenza non erano più visti come semplici “tie-in” per sfruttare l’uscita di un film o una serie, ma come progetti più complessi in grado di valorizzare una licenza. E il merito di questo cambiamento è in buona parte dovuto al lavoro di Rocksteady sulla trilogia di Batman Arkham, lanciata all’apice del successo della Trilogia di Nolan ma basata principalmente su decenni di fumetti DC.
Dopo un soddisfacente capitolo finale della trilogia, le voci di corridoio su quale sarebbe stato il prossimo capolavoro di Rocksteady si sono susseguite per anni (tra cui un Superman open world). Ma è stato solo verso la metà del 2020 che i fan hanno visto rivelato Suicide Squad: Kill the Justice League, in uscita nel 2022.
Il tono completamente diverso e la possibilità di giocare in cooperativa con quattro personaggi non erano ciò che i fan si aspettavano, me compreso. Ma è stata la scoperta della natura di “live service” alla Destiny, con stagioni, microtransazioni (solo cosmetiche…?) e sfide giornaliere, ad attirare un numero esorbitante di critiche fino al lancio, avvenuto dopo un gran numero di rinvii. È superfluo dirlo, ma l’intera situazione intorno a Suicide Squad all’arrivo sulle console sembrava rappresentare perfettamente lo spirito della storia: quattro antieroi messi di fronte a un ostacolo insormontabile. La Justice League da eliminare, per Harley Quinn e soci, si è rivelata un flop di vendite e incassi per Rocksteady.
La storia è semplice: Brainiac, un alieno arrivato con l’obiettivo di conquistare il pianeta, è riuscito con i suoi poteri a possedere le menti di alcuni membri della Justice League, che stanno mettendo a fuoco e fiamme la città di Metropolis, rapendo i cittadini per trasformarli in soldati alieni. Amanda Waller, a capo del progetto Task Force X, decide di liberare Harley Quinn, Deadshot, Capitan Boomerang e Re Squalo dalla prigione di Arkham e di porli di fronte a una scelta semplice: eliminare i membri della Justice League e la minaccia di Brainiac oppure morire velocemente grazie alle bombe impiantategli nel collo. Una morte quasi certa in entrambi i casi.
A grandi linee, Suicide Squad: Kill the Justice League (SSKTJL) è uno sparatutto in terza persona open-world che pone l’enfasi sugli spostamenti. La città di Metropolis è di dimensioni contenute, ma i nemici, solitamente in gran numero, si muovono a gran velocità e infliggono ingenti danni a chiunque si fermi per più di qualche secondo. Per fortuna, gli sviluppatori hanno chiaramente dato priorità agli spostamenti. I quattro personaggi si controllano in modo drasticamente diverso, offrendo una diversità di gameplay raramente vista in giochi simili.
- Harley Quinn si muove usando un rampino che le permette sia di dondolare come Spider-Man che di attaccarsi ai cornicioni dei palazzi e scalarli velocemente.
- Deadshot è munito di un jetpack che gli consente di volare per brevi periodi.
- Capitan Boomerang può lanciare il suo boomerang e teletrasportarsi nel punto in cui arriva.
- Re Squalo può saltare per grandi distanze.
La prima missione vi permette di provare tutti e quattro i personaggi e di capire velocemente quale stile di gioco vi si aggradi di più. È possibile cambiare personaggio in qualsiasi momento, purché non siate in combattimento.
Come in ogni sparatutto, gli scontri a fuoco sono l’elemento principale, e in questo caso i risultati sono un po’ altalenanti. Gli antieroi sono armati dalla testa ai piedi e, nonostante siano presenti attacchi corpo a corpo, questi fungono più da mossa strategica che come fonte di danni.
- Attaccando alcuni nemici in punti specifici e colpendoli corpo a corpo, è possibile ricaricare i propri scudi.
- Usando alcune armi con modificatori, si possono infliggere status elementali.
- Lanciare un nemico in aria permette di infliggere danni critici.
Per il resto, il gameplay si basa principalmente sul muoversi e colpire i punti deboli per fare danni. Sono presenti alcune variazioni, come la possibilità di contrattaccare alcune mosse nemiche e diverse abilità speciali sbloccabili salendo di livello. Tuttavia, per la maggior parte del tempo, il loop del gameplay vi vedrà schizzare da un palazzo all’altro evitando gli attacchi nemici.
Il vero punto debole del gioco è purtroppo nelle missioni. Nonostante la storia vi veda impegnati in diverse sessioni all’interno che dimostrano ancora una volta le capacità degli sviluppatori di Rocksteady nel creare ambienti 3D che sono perfette interpretazioni di quanto visto nei fumetti, il 95% del gameplay e il 100% delle schermaglie si svolge tra le strade e i palazzi di Metropolis.
La mappa è ben realizzata con una chiara enfasi sulla verticalità, anche più di quanto visto in titoli recenti come Spider-Man, viste le differenze del gameplay. Tuttavia, ad eccezione di qualche boss, si tratta di 4 o 5 tipi di missioni ripetute per l’intera durata del gioco: Salvare i civili, distruggere alcune postazioni, uccidere nemici per collezionare alcuni oggetti
Le uniche differenze tra queste missioni sono nei modificatori, come dover fare danni critici, usare solo granate o dover usare status elementali per danneggiare i nemici. Per quanto si possa apprezzare il voler rendere le cose diverse, molte di queste missioni con modificatori sono più frustranti che ardue. Avrebbe aiutato avere qualche tipo in più di nemici, anche in numero ridotto e ripetuti, con qualche modifica.
Suicide Squad: Kill the Justice League è chiaramente un gioco come servizio ispirato a Destiny e simili. In quanto tale, pone grande enfasi sul bottino, premiandovi con nuove armi ed equipaggiamento alla fine di ogni missione.
Il problema è che, nonostante le meccaniche di gioco siano divertenti, il loot non riesce a essere interessante. Probabilmente a causa delle sue limitazioni, i vari aspetti delle armi fanno una differenza minima nel gameplay. Nelle varie ore di gioco fino ai titoli di coda, mi sono semplicemente limitato a cambiare equipaggiamento scegliendo quello con il valore più alto. Raramente mi sono dovuto preoccupare di armi specifiche per scenari specifici.
Tuttavia, questo problema si verifica anche nell’endgame. Sembra importare davvero poco del bottino, anche in questa fase avanzata del gioco.
Ci sono troppe cose in questo prodotto che non funzionano. Evitando le critiche sulla poca fedeltà ai fumetti, che sono comunque opinabili, la presenza eccessiva di sistemi live service sembra stonare con il gameplay. Tra le cose che ho provato un paio di volte e poi completamente ignorato: La possibilità di creare e modificare statistiche delle armi, infondere le armi per danni elementali, varie sfide giornaliere.
Idem la presenza di 4 personaggi e la coop: Sembra fare poca differenza rispetto al giocare da soli con i restanti 3 controllati dall’intelligenza artificiale.
Anche nell’endgame, il giocare con amici è più un’aggiunta per divertirsi insieme che una necessità.
Finiti i titoli di coda, c’è poco a mantenere viva l’attenzione fino al prossimo drop di contenuti. Questi saranno suddivisi in “stagioni” e includeranno nuovi personaggi e missioni per proseguire la storia.
Tuttavia, la storia vira in una direzione diversa rispetto all’obiettivo iniziale. Probabilmente richiederà anni per arrivare alla fine. Non è chiaro se un live service simile possa mantenere alto l’interesse e il supporto (economico e non) per anni. Al momento non è chiaro quali contenuti saranno gratuiti e quali a pagamento.
C’è da lodare l’aspetto tecnico di Suicide Squad. Graficamente Rocksteady non delude, pubblicando un prodotto che su PS5 è notevole, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi. La fluidità è garantita da un’esperienza a 60 fps costanti. Certo, manca il tono oscuro e oppressivo della serie Arkham, con una cacofonia di colori creata dal mix di città, personaggi e proiettili nemici. Il risultato è impressionante per la tipologia di gioco. Stesso discorso per tutto ciò che riguarda i dialoghi: dalla scrittura al doppiaggio, ho adorato i continui battibecchi tra i protagonisti, soprattutto quelli che includono Capitan Boomerang e Re Squalo.
Recensire Suicide Squad: Kill the Justice League è difficile. È un gioco con ovvi problemi, chiari da ben prima del lancio, aggravati dal vuoto di 9 anni da quel capolavoro chiamato Arkham Knight.
Allo stesso tempo, non posso negare che il loop di gameplay sia divertente. Mi ha spinto fino alla fine e, in parte, desidero altre ragioni per poter tornare a sentire le innocenti e violente ragioni di Re Squalo mentre salto da un palazzo all’altro e mi catapulto su un gruppo di nemici. Ma a prezzo pieno, con i contenuti attuali, è difficile consigliarlo.
Recensione a cura di Sacha “Omeganex999” Morgese
Il Buono
- Volare per la città è elettrizzante, a prescindere dal personaggio scelto
- Comparto tecnico eccellente, da grafica a dialoghi
- Sistema di combattimento unico
Il Cattivo
- Esperienza co-op povera
- Nemici e missioni ripetitive
- Loot poco interessante
- Poca chiarezza su contenuti futuri