Nintendo Switch è una console che sicuramente si è distinta dalle altre rivali non tanto per la sua anima ibrida e innovativa, quanto più per le esclusive, che hanno sempre mostrato un livello qualitativo molto elevato. Mentre Sony e Microsoft partecipano a una console war a colpi di esclusive e Game Pass, la casa di Kyoto ha invece deciso di sottrarsi a questa, veicolando tutte le energie verso il mercato ibrido/handled, seppur anche questo ultimamente risulti abbastanza saturo. Infatti, l’unico modo per affermarsi in questo mercato oggi è realizzare delle macchine altamente performanti, una sorta di PC portatile con un’ampia libreria sempre a disposizione. Nintendo, invece, ha deciso di lanciare Switch 2 venendo meno a qualsiasi domanda di mercato e proseguendo dritta per la sua strada, sposando la filosofia qualità più che quantità in termini di potenza propria.

Nessuno si sarebbe aspettato un tale successo della nuova Nintendo Switch 2. Subito dopo il primo direct che mostrava la console e a seguito dei leak sulle specifiche della stessa, azioni e consensi di Nintendo sono colati a picco, tra chi criticava le scarse prestazioni offerte dalla console rispetto alle altre handled e chi criticava il prezzo esorbitante, sia dello stesso corpo macchina, ma anche del ritocco al rialzo delle esclusive. La realtà dei fatti è che Nintendo Switch 2 ha infranto ogni record, diventando la console al lancio venduta più rapidamente di sempre. Ma cos’è che ha colpito cosi tanto i videogiocatori per spingerli a questo acquisto frenetico? È solo fan base o c’è di più?

Partendo dal paragone con la vecchia console, si può subito notare l’aumento delle dimensioni di Nintendo Switch 2, il che potrebbe far pensare a una minor ergonomia e a un maggior peso. In realtà la console si bilancia perfettamente, consentendo anche un utilizzo prolungato senza avvertire minimamente fatica, a differenza di altre handled. Esternamente, pur mantenendosi minimal, si mostra molto elegante e con materiali di buon livello, cosi come il grip è sicuramente migliorato e ottimizzato rispetto al predecessore. I nuovi joycon garantiscono un ottimo feeling, cosi come l’analogico sfalsato, grande novità e in linea con la richiesta del mercato. L’approccio magnetico dei controller è stato motivo di perplessità nei primi video della console, ma in realtà è una soluzione che sposa a pieno la filosofia di Nintendo.

Anche lo schermo è stato oggetto di critiche per la mancanza dell’OLED. Ma le dimensioni aumentate e l’ottima fattura del pannello, permettono in realtà un upscaling già dei vecchi giochi per Nintendo Switch, pur non essendo in versione Switch 2, permettendo cosi un ottimo recupero anche di alcuni titoli passati di cui ci si può, quindi, godere di una versione migliorata. Mentre per quanto riguarda i nuovi titoli per Nintendo Switch 2, Super Mario World, The Legend of Zelda: Breath of the Wild e il recentissimo Donkey Kong: Bananza (di cui uscirà recensione a breve), graficamente colpiscono per nitidezza, fluidità, risoluzione e brillantezza dei colori, mostrando tutti i muscoli dell’LCD, a discapito della godibilità sotto la luce del sole, dove risulta difficoltoso goderne a pieno. Piccola nota di demerito, invece, per la home e il sistema generale, un po’ troppo conservativo e poco innovativo, cosi come l’eshop ancora poco user friendly.

La console è dotata anche di un microfono che permette, finalmente, l’interazione con altri videogiocatori senza l’utilizzo di app esterne, migliorando l’esperienza online. La doppia presa USB è una grande comodità, soprattutto in portabilità, quando si utilizza la console con lo stand che si presenta, a differenza del predecessore, altamente stabile e solido. Anacronistica, ma l’uscita audio jack permette di utilizzare vecchi dispositivi, soprattutto in viaggio e in situazioni di emergenza. Per ritornare ai joycon, siamo ancora agli arbori dell’utilizzo dei controlli gestuali, ma comunque risultano abbastanza semplici e intuitivi. L’utilizzo dei joycon come mouse, invece, è riuscito a metà, poiché risulta poco preciso, soprattutto su superfici non casalinghe. La console è dotata anche di una docking station si, migliorata, ma forse la cosa meno riuscita. È dotata di una ventola che permette il raffreddamento della console, ma è proprio nell’utilizzo al televisore che le temperature si alzano vertiginosamente. Anche la batteria lancia segnali discordanti, con i giochi più pesanti che garantiscono poco più di due ore di autonomia, mentre i vecchi giochi di Nintendo Switch permettono un utilizzo più che raddoppiato.

Il giudizio di queste prime settimane di Nintendo Switch 2 è, quindi, ampiamente positivo. La console, pur non essendo performante come altre handled, è confezionata e ottimizzata al meglio, rendendo molto rapidi tempi di caricamento e fornendo prestazioni di buon livello. Complessivamente fornisce un feeling molto meno giocattolo e molto più console rispetto al predecessore, cosa che permette un più ampio utilizzo nelle fasce d’età più alte, a discapito dei piccoli videogiocatori. L’upgrade dello storage consente una libreria di più ampia portata. Il successo della casa di Kyoto lo si deve soprattutto nell’aver riprodotto essenzialmente Nintendo Switch migliorandone ogni singola caratteristica. Probabilmente da migliorare nel breve periodo sono l’autonomia della batteria e l’ottimizzazione dello stand, mentre lo schermo LCD può essere divisivo tra i videogiocatori, tra chi lo apprezza e chi continua a preferire l’OLED. Infine, il prezzo al lancio, seppur in linea con console ed handled, può tagliare fuori la fetta di videogiocatori in bilico nell’acquisto.




