[ANTEPRIMA] Destiny

CHI HA MESSO UN MMO NEL MIO SHOOTER?

Destiny_introLibera dal vincolo del franchise di Halo e forte di un nuovo hardware su cui lavorare, Bungie presenta ufficialmente Destiny per la prima volta più di un anno fa, accompagnando alle solite  rassicurazioni che la consuetudine vuole un breve gameplay. E’ stato in quel preciso momento che  si è iniziato a respirare aria di next gen. Qualche giorno fa, a poco meno di un mese  dall’uscita  della beta, la software house statunitense ha deciso inaspettatamente di mettere a disposizione  una manciata di chiavi per accedere all’alpha del gioco. Siamo riusciti a provarla e questa è la  nostra esperienza. 

HERE WE GO

Il primo passo una volta avviato il gioco è quello di creare il nostro avatar scegliendo tra una delle 3 classi disponibili: Cacciatore, Titano e Stregone, ognuna personalizzabile per specie (Umani, Awoken e Exo), sesso, tratti somatici, colore dei capelli ed altri abbellimenti vari. Finita la prima customizzazione si scende subito in campo. Veniamo proiettati sulla Terra e precisamente su Antica Russia, una vasta pianura desertica ed innevata arricchita di relitti di aerei, macchine distrutte, complessi industriali arrugginiti e con l’aurora boreale a far da sfondo. Il primo colpo d’occhio è da perdi fiato, con una linea dell’orizzonte che si estende per molti chilometri. La prima indicazione a schermo ci invita a premere il touchpad. Scopriamo subito che il suo uso è adibito a richiamare Ghost, un piccolo robottino parlante con la voce di Peter Dinklage che ci fa da assistente, ci indica la direzione da seguire per raggiungere l’obiettivo e ci permette di far comparire la nostra personale jet-bike, il cui aspetto ricorda molto gli speeder di Star Wars. 

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Un giretto sulla nostra jet-bike

Al primo movimento del titano l’impressione è che il personaggio sia impacciato e goffo, ma basta una manciata di secondi per ricredersi. Dopo pochissimi passi si sparano finalmente i primi colpi. Ogni titano ha a disposizione 2 armi principali, più una pesante di supporto e delle granate che, a differenza dei soliti clichè, non vanno raccolte ma si rigenerano col tempo. Lo swap tra le armi primarie avviene premendo velocemente il tasto triangolo mentre per quelle esotiche va premuto più a lungo. Tutte hanno un colore caratteristico utile ad indicarne la rarità: dal bianco al viola passando per il verde. Ogni nemico è contrassegnato da un numero relativo al livello e da una barra per la salute, rossa per i soldati e gialla per i comandanti. La prima ed unica missione disponibile nell’alpha serve praticamente come tutorial; bisognerà infatti semplicemente raggiungere un punto ben preciso della mappa ed uccidere il boss di turno. Una volta completata ci troveremo di fronte ad una schermata che ci informerà dei traguardi raggiunti, dell’esperienza ottenuta, dell’avanzamento delle abilità e se avremo sbloccato degli accessori.

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La scheda del nostro titano

Dei 50 livelli complessivi solo 8 erano quelli disponibili. Ogni passaggio di livello sbloccava nuove categorie, corrispondenti a nuove colonne. Ognuna di essa è composta da potenziamenti e nuove abilità tra cui la Mossa Speciale. I titani hanno infatti a disposizione un attacco devastante che possono attivare tramite la pressione simultanea dei tasti L1 ed R1 nel momento in cui la barra della carica del potere raggiunge il 100%. In base alla classe scelta il potenziamento del personaggio può prevedere ad esempio l’incremento dell’abilità Granata, del Movimento, del Colpo Speciale, del Corpo a Corpo, del Potenziamento Passivo ed altro ancora.

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Abilità sbloccabili

Bastano pochi minuti di gioco per rendersi conto della vastità dell’universo che la Bungie sta costruendo. A parte le fondamenta comuni a tutti gli FPS è un po’ difficile spiegare la struttura di Destiny. Completata la missione principale è possibile muoversi su una mappa stellare attraverso la Torre, il Crogiolo e la Terra. Decidiamo quindi di ritornarci e dedicarci alle missioni secondarie e alla libera esplorazione. Questo ci permette di scoprire che tutte le aree della vastissima mappa sono collegate tra loro ed il passaggio da una zona all’altra avviene in streaming e senza il minimo caricamento. E in tutto questo il ciclo giorno notte dinamico rende la nostra passeggiata ancora più suggestiva. Le subquest vengono attivate tramite dei segnalatori che emettono a intermittenza una bagliore verde. Sarà Ghost ad avvisarci della loro presenza ed indicarci come raggiungerli. Sulla Terra è inoltre disponibile Assalto, una particolare modalità multigiocatore cooperativo in cui, con una squadra formata da massimo tre guardiani, è possibile affrontare dei potentissimi leader di zona e sbloccare così preziose ricompense. In un angolo della mappa stellare troviamo infine il Crogiolo, l’unica sezione dedicata esclusivamente al competitive. In quest’alpha era disponibile solo una modalità ovvero la classica Domination in cui 2 squadre cercano di catturare tre postazioni contrassegnate da delle bandiere sparse su tutta la mappa.

LA TORRE DELLA CITTADELLA

Tramite il nostro robottino potremo fare visita alla Torre in qualunque momento. Questa è la casa dei guardiani; il punto di ritrovo di tutti i titani (con visuale in terza persona) nonché unico luogo dove potersi dedicare alla cura del proprio avatar. Appena giunti nella piazza principale notiamo come questa pulluli di giocatori, ognuno avente la sua classe, il suo aspetto, le sue armi e la sua armatura. Il gioco è strutturato in modo tale che i giocatori più esperti capiscano subito la rarità di un equipaggiamento semplicemente osservandolo. In prossimità di un qualunque giocatore, tramite la pressione del tasto R3, è possibile attivare un menù tra le cui voci si trova quella di visionare il suo inventario e, cosa più importante, chiedere di unirsi a noi per formare una nuova alleanza. Ogni squadra è caratterizzata da un leader che la comanda e la porta verso i vari obiettivi, attivati a tutti i membri che ne fanno parte. 

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Mappa della Torre della Cittadella

Continuando a girovagare per la Torre notiamo come questa non sia solo un punto di incontro. Si possono infatti compare nuove armi, equipaggiamenti, leggere la posta, potenziare la nostra navicella o comprarne una nuova, attivare delle sidequest legate ad esempio al numero di uccisioni con la stessa arma, o ancora prendere parte ad una vera e propria caccia alla taglia in una delle innumerevoli location disponibili nel gioco completo.

GLI EVENTI PUBBLICI

Una menzione speciale va ai public events. Muovendosi per le varie aree può capitare che si attivi in modo del tutto casuale un evento pubblico. Si tratta di minisfide a cui potremo scegliere se partecipare o proseguire per la nostra strada, così facendo però ci precluderemo la possibilità di ottenere un bottino ben più prezioso del normale gameplay, come ad esempio armi ed equipaggiamenti rari. Durante il nostro giocato abbiamo avuto modo di prendere parte a 2 eventi pubblici, ma ancora non ci è chiaro se questi si attivino solo quando nelle vicinanze ci siano altri titani “in carne e ossa”. E’ qui infatti che si vede la componente MMO del gioco. Sebbene sia necessario essere collegati al PSN per poter giocare, è comunque possibile affrontare le missioni in solitaria impostando il nostro status su “Chiuso”. In caso contrario invece permetteremo al gioco di mostrare ciò per cui è stato creato, ovvero la community. In un qualunque punto della mappa ci troveremo sarà infatti possibile incrociare altri titani con cui poter interagire e affrontare la stessa missione. Molti giocatori di Borderlands proveranno sicuramente una sensazione di de ja vù, ma il titolo Bungie ha indubbiamente del carattere, segno del grande lavoro artistico a cui è stato sottoposto e si differenzia dalla produzione Gearbox.

Il DESTINY DI UN EROE

Destiny è il primo tentativo di Bungie di staccarsi dalle radici di Halo, ma il DNA dell’FPS che ha reso grande la software house americana si fa chiaramente sentire. Il modo di muoversi e di sparare, la velocità della ricarica, lo scudo di energia che si ripristina quando non si accusano i colpi nemici, gli attacchi in mischia, il salto propulsivo e la doppia arma. Tutti elementi che molti riconosceranno subito. In tutto questo però la componente ruolistica ricopre un’aspetto fondamentale, se non il più importante di tutto il gioco. Il sistema di livellamento ci è apparso solido e ben strutturato e che lascia spazio a molte personalizzazioni, specialmente a fronte delle 3 classi disponibili che garantiscono anche una buona dose di rigiocabilità. Gli eventi pubblici e la grafica addirittura migliore di quanto immaginabile dai trailer mostrati fino a oggi sono poi elementi che lasciano il segno con effetti di luce e profondità di campo visivo da “only single player game”. Come da tradizione Bungie però non vi è quasi la minima interazione con l’ambiente.  

Dopo aver speso parecchie ore di gioco ed aver sviscerato quest’alpha ci rendiamo conto della vastità dell’opera che abbiamo di fronte. La presenza di piccoli bug come qualche framedrop, un’IA non propriamente raffinata, l’asincronia negli effetti sonori delle armi e i nemici che appaiono e scompaiono sporadicamente in modo casuale passano in secondo piano se paragonati a tutto il resto e siamo sicuri che nei mesi che ci separano all’uscita verranno sicuramente sistemati, ma in ogni caso le aspettative per questo Destiny sono senza dubbio altissime. Bungie ha imparato e fatto suo tutto quello che ha reso grande i giochi di ruolo e gli fps e li ha fusi in modo magistrale e riproposti in chiave MMO in cui single player e multiplayer sono una sola cosa dando così il via ad una nuova tipologia di giochi denominata mingleplayer. 

Vasta galleria immagini: LINK

Scritto da: Dario "The Stig" Santoro

Giocatore fin dall'età di 6 anni, amo Final Fantasy e reputo il VII il migliore della serie. Sono un patito della tecnologia a 360 gradi ma ho una debolezza per i prodotti Apple. Amo i videogiochi e non le console. Sono un profondo sostenitore delle giornate da 36 ore e fermamente convinto che "non smettiamo di giocare perché diventiamo vecchi ma diventiamo vecchi perché smettiamo di giocare".

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