RITORNO ALLE ORIGINI…
Alla fiera di Milano, abbiamo finalmente potuto mettere le mani sopra Assassin’s Creed Origins. Il nuovo capitolo della saga degli assassini targata Ubisoft che, più dei precedenti, si incarica da rinnovare una serie che, dopo Syndicate, ha sentito la necessità di scrollarsi un po’ di polvere di dosso. Come ormai ben saprete, Assassin’s Creed Origins sarà ambientato nell’Antico Egitto, un setting tremendamente intrigante e che, comunque, non può non destarci qualche curiosità sull’esplorazione degli ambienti.
Nell’Alpha dai noi testata nello stand Ubisoft (come sempre i più organizzati della fiera), abbiamo potuto provare una missione dalla durata di circa dieci minuti. Questa breve sessione ci ha permesso, oltre che di attenzionare il rinnovato sistema di combattimento, di dedicarci all’esplorazione di una piccola cittadina. L’obiettivo del nostro alter ego, l’assassino Bayek, è stato quello di recuperare due misteriose reliquie.
Saliti in groppa al nostro cavallo, ci siamo quindi addentrati all’interno della cittadina. Il primo impatto (quello visivo) è stato sicuramente positivo. Questa volta, dopo Unity e Syndicate, si è deciso di abbandonare le grandi metropoli del passato, per ritornare un po’ alle origini della serie (un po’ come ci suggerisce il nome di questo nuovo capitolo). Le ambientazioni sono suggestive e Ubisoft, come sempre, ha svolto un lavoro certosino per caratterizzare al meglio lo spazio che ci circonda, che sembra realmente in vita, a prescindere dalle nostre azioni: gli abitanti, in umili vesti, svolgono le loro mansioni quotidiane: commerciano, puliscono le strade, parlano tra loro e poi ci sono bambini che giocano, cani e gatti che gironzolano per la cittadina. Tutto intorno, un Egitto che prende davvero vita intorno a noi, è probabilmente la prima volta che possiamo assaporare questa ambientazione con un tale grado di realismo. Intorno al villaggio invece: dune di sabbia, alte palme e strade battute che collegano i vari insediamenti. Un panorama davvero incredibile che testimonia l’ottimo lavoro svolto da Ubisoft (e siamo solo al codice Alpha!).
Dopo lo stupore iniziale, abbiamo deciso di riaddentrarci nella nostra missione per portarla a termine. La prima reliquia da recuperare si trovava a bordo di una nave. Per raggiungerla abbiamo adocchiato un peschereccio e, dopo averlo chiesto in prestito al proprietario, ci siamo inoltrati a largo. Il sistema di controllo dell’imbarcazione ci è sembrato intuitivo e veloce, e con facilità abbiamo raggiunto la nave nemica. Il primo approccio, vuoi per il desiderio di provare immediatamente il nuovo sistema di combattimento, è stato un fallimento totale. Abbordata la nave, ci siamo fatti sopraffare con fin troppa facilità. Che finalmente Assassin’s Creed possa vantare un sistema di combattimento ben più profondo ed articolato rispetto i suoi predecessori? Al nostro secondo tentativo abbiamo quindi cercato un approccio inizialmente più furtivo e imbracciando l’arco abbiamo eliminato due nemici. Rimasto unicamente il soldato corazzato, abbiamo sguainato la nostra spada e usato maggiore cautela rispetto la prima volta. Oltre la spada, il nostro assassino (udite, udite) potrà tirare fuori uno scudo, l’unico (e necessario) modo per approcciarsi in maniera vincente agli scontri e senza finire troppo facilmente KO. Il rinnovato sistema di combattimento, che abolisce il meccanismo di aggancio del nemico, permette maggiore libertà d’azione a Bayek, rendendo molto più complesso qualsiasi duello. Per avere la meglio, dovremo essere abili a capire quando attaccare e quando difenderci. È sicuramente troppo presto per capire se possiamo parlare di una vera e propria rivoluzione del combat system di Assassin’s Creed, ma dobbiamo ammettere che il nuovo gameplay ci ha fortemente convinti. A scapito forse di un’iniziale disorientamento, in virtù di scontri più ardui, troverà maggiore spazio l’utilizzo della furtività dell’assassino che, nei precedenti capitoli, finiva con il diventare superfluo, a fronte di una estrema facilità nello sconfiggere i nemici che ci si paravano di fronte.
Recuperata la prima reliquia, abbiamo localizzato la seconda sott’acqua. In questo modo abbiamo avuto la possibilità di testare un’altra novità del titolo: l’esplorazione dei fondali, mai veramente approfondita (in questo modo) nei precedenti capitoli. Anche qui, ammettiamo, siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla quantità di elementi sullo schermo (tra pesci, alghe e relitti). Immergendoci sempre di più siamo riusciti a recuperare anche il secondo oggetto abbastanza tranquillamente, nonostante una piccola scaramuccia con un ippopotamo. Saliti a bordo della nostra piccola imbarcazione, siamo così ritornati al villaggio, soddisfatti del lavoro svolto. E visto che mancava ancora qualche minuto alla fine della prova, ci siamo dedicati all’esplorazione.
Una delle novità che non avevamo ancora testato (e che ci sarebbe servita per completare al meglio la missione precedente) è stata l’utilizzo dell’aquila di Bayek. Il volo del rapace andrà a sostituire la visione dell’aquila dei precedenti capitoli. Sì, lo sappiamo, è un sistema molto simile a quanto visto con i droni di Ghost Recon Wildlands o con il gufo di Farcry Primal, ma onestamente ci è sembrata convincente, soprattutto in virtù della possibilità di avere una visione più logica dei nemici che avremo di fronte durante gli scontri.
Alla fine di questa prova, possiamo ritenerci assolutamente soddisfatti di Assassin’s Creed Origins. Trattandosi solamente di un’Alpha, ci saranno sicuramente dei miglioramenti sul fronte tecnico prima dell’uscita, ma già così il risultato è stato più che soddisfacente, soprattutto in virtù di una direzione artistica, come sempre, di alto livello. Inoltre, anche il rinnovato sistema di gameplay ci è apparso solido e difficile da padroneggiare (ma al punto giusto), così da permettere al giocatore di ragionare meglio sul da farsi (magari utilizzando anche la nuova vista dell’aquila di Bayek) prima di fiondarsi sul nemico.
Assassin’s Creed Origins uscirà il 27 ottobre su PS4, Xbox One (per la quale potrà vantare un upgrade dedicato per Xbox One X) e PC. Solamente allora potremo scoprire se le ottime aspettative saranno confermate. Non vediamo l’ora.
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