Dopo mesi di telenovela si è chiusa l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, una delle notizie più importanti nel panorama videoludico che infiammerà ancor di più la console war tra l’azienda di Redmond e Sony, tralasciando Nintendo al calduccio nella sua cara dolce Kyoto. Alla luce di tutto ciò, Call of Duty: Modern Warfare 3 si preannuncia, probabilmente, come l’ultimo titolo non targato Microsoft della saga. Ormai appuntamento annuale immancabile, soprattutto per il lato competitivo, alla stregua dei vari EA Sports FC (fu FIFA), NBA, il titolo continua il reboot del filone Modern Warfare e ha il peso di essere il ventesimo titolo canonico dell’omonima serie. Ormai maggiorenne, purtroppo gli anni sulle spalle iniziano a farsi sentire.
Il titolo avrà a disposizione la classica Campagna che riprenderà gli avvenimenti del suo predecessore, con gli immancabili Ghost, Price e Soap che se la vedranno con l’antagonista Vladimir Makarov, fuggito dal suo ergastolo grazie alla compagnia militare di Konni e intento ad acquistare materiale nucleare per creare armi di distruzione di massa. Tra colpi di scena, impeachment e sessioni che alternano i diversi protagonisti e fazioni, la campagna offre qualche ora di sano divertimento, pur non lasciando nulla di memorabile. Pur non essendo il cuore pulsante di COD, le quattro-cinque ore di cui si necessita per portare a termine la storia non sono in linea con altri titoli della saga che ci ha comunque abituato a ben altri contenuti, lasciando intendere di puntare soprattutto sulla componente online.
Portare la campagna a termine, quindi, non sarà molto difficile, ma nel nostro caso è avvenuto non senza problemi. Troppi aggiornamenti, poca stabilità dei server, caricamenti lunghi e non ottimale ottimizzazione per PS5 hanno minato sicuramente l’esperienza di gioco, almeno al lancio. Le quattordici missioni che compongono la Campagna sono tutte differenti e abbiamo apprezzato molto la libertà di esplorazione che lasciano alcune di esse, permettendo al giocatore di cercare armi ed elementi che arricchiscono l’esperienza di gioco. Ma d’altro canto i pochi checkpoint possono creare non poca frustrazione, rendendo necessario ripetere sessioni di esplorazione anche abbastanza lunghe in caso di game over, così come i vari step per portare a termine le missioni sono risultati troppo guidati, lasciando poca libertà d’azione. La sensazione è che questo titolo si trascini troppo l’eredità di Modern Warfare 2 e che sia quasi stato concepito come un’espansione di quest’ultimo.
Dal punto di vista tecnico se da un lato con Modern Warfare 3 abbiamo forse uno dei migliori titoli della serie, come fotografia, luci e impatto grafico in generale, dall’altro le espressioni dei vari personaggi a tratti non sono risultate molto convincenti, soprattutto nelle fasi in-game, come se fossero state utilizzate delle animazioni di base abbastanza datate, così come i filmati non sempre sono risultati nitidi. Ottimo, invece, il comparto sonoro che in questi titoli è fondamentale per avere la massima esperienza di gioco, così come le armi e l’equipaggiamento in generale risulta uno dei più vasti e completi dell’intera saga. Nota di demerito anche per il Call of Duty HQ, l’hub con cui si presenta il titolo. Molto confusionaria e poco intuitiva, sia per neofiti che per i veterani.
Il Gamplay è sicuramente la nota positiva di questo Call of Duty: Modern Warfare 3. Con l’introduzione del Tac-Stance si ha la possibilità di sparare e inclinare le armi senza utilizzo del mirino a discapito della mira, ma che aumenta di molto la velocità di azione. Graditi ritorni, invece, sono lo slide-cancel e reload-cancel, ovvero rispettivamente le interruzioni di scivolata e caricamento dell’arma, che aumentano di molto la velocità di azione e reazione del videogiocatore. Il tutto unito a un aumento della fluidità di personaggi e movimenti, soprattutto durante l’utilizzo del mirino, alimenta il dinamismo offerto dal team Sledgehammer, rendendo quindi l’esperienza molto meno statica rispetto al passato e sicuramente più appagante, soprattutto nelle fasi competitive.
Le modalità online presentano sia modalità classiche come Deathmatch, Dominio, Tutti Contro tutti, Dominio, Cerca e distruggi, Postazione, Controllo, Uccisione confermata che grandi ritorni, come ad esempio la modalità Guerra di World War II. Non mancano le novità come Guerra Terrestre, Invasione, la modalità Tagliagole, in cui si affrontano tre squadre da tre giocatori senza possibilità di respawn, e la modalità Invasione, che mette a confronto due squadre da ben venti giocatori. Presente anche la opzione veterano. Le mappe sono in totale sedici e tutte riprese dall’originale Modern Warfare II, quindi gli irriducibili potrebbero storcere il naso per la poca novità, nonstante siano comunque tutte di ottima fattura. Esiste poi la modalità Terminal 24/7, in cui nella mappa omonima si alterneranno diverse modalità sopraelencate. Presente anche una modalità Zombi, dove nella mappa dell’Urzkistan si affronteranno squadre composte da tre giocatori che dovranno affrontare una serie di missioni contro, appunto, orde di creature non molto amichevoli.
È un Call of Duty dai due volti. Da un lato abbiamo la Campagna troppo breve e poco appagante, quasi come se fosse un grande DLC di Modern Warfare 2, mentre dall’altro abbiamo una modalità competitiva che si conferma di buona fattura. Sicuramente la saga si è messa alle spalle quella sensazione di non rinnovamento che si portava dietro da Black Ops 3, aumentando il dinamismo di gioco e il numero delle modalità cooperative, ma sfornando un titolo all’anno è molto difficile introdurre delle reali innovazioni che inducono il videogiocatore all’acquisto a prezzo pieno, soprattutto se si è poco interessati all’online. Probabilmente per il futuro sarebbe bene creare un titolo unico competitivo e concentrarsi su quello con aggiornamenti costanti e prendersi del tempo, magari qualche anno, prima di non proporre la solita minestra ai fruitori abituali.
Il Buono
- Novità interessanti lato gameplay
- Sonoro di alta qualità
- Ampio repertorio di equipaggiamenti
Il Cattivo
- Campagna breve e poco memorabile
- Venduto a prezzo pieno, è quasi un DLC del suo predecessore