Ricordo il mondo nel 2014, all’uscita del Destiny originale. L’industria videoludica era in un posto assai diverso e l’idea di live service era ancora abbastanza nuova e, in un certo modo, innovativa. Dopo dieci anni, il numero di tentativi e fallimenti in questo approccio sembra ormai essere all’ordine del giorno, con pochi sviluppatori in grado di lanciare e mantenere prodotti di successo per anni e anni.
Sin dall’inizio, in partnership con Activision, Bungie è stata chiara: Destiny era la prossima decade dello studio di Washington. La Forma Ultima, segnando la fine della saga di luce e oscurità, è il mantenimento di quella promessa e, paradossalmente, un enorme ritorno di forma.
Tentare di riassumere la storia dall’inizio è fondamentalmente impossibile nelle poche parole di una recensione, ma a grandi linee il Testimone si è rivelato essere un nemico e il vostro team di guardiani è finalmente riuscito a penetrare il Viaggiatore per la battaglia finale. Nonostante non sia materiale da oscar, è chiaro che alla Bungie siano stati fatti sforzi enormi per migliorare la parte narrativa del gioco e la caratterizzazione dei personaggi e i dialoghi in questa storia sono probabilmente il meglio che il team di Destiny abbia mai scritto. L’enfasi sulla storia è anche visibile nel gran numero di filmati in CGI di qualità che intramezzano le missioni e aiutano a sentire la gravità della situazione.
E le missioni sono anch’esse eccellenti, con aree enormi che si prestano bene sia in solitaria che con i vostri amici. Molte di queste offrono un approccio diverso al classico “avanza ed elemina i nemici”, offrendo una marea di posti da cui attaccare e in cui difendersi e vari elementi che le rendono simili a mini-incursioni. E anche visivamente siamo di fronte a una serie di ambienti di varia natura che cambiano continuamente con il progresso della campagna. E’ tutta roba a cui Bungie ci ha abituato, certo, ma allo stesso tempo riuscire a stupire dopo 10 anni dimostra ancora il livello eccelso di creatività che hanno raggiunto. Degni di nota sono i richiami a vari luoghi che i giocatori hanno esplorato negli anni, non banali clichet, ma rafforzativi dell’idea di fine imminente.
Ma finire la campagna, come sempre, è slo l’inizio. E oltre alle classiche attività, arriva un’altra incredibilie aggiunta con una “missione finale” a 12 giocatori (per fortuna con matchmaking) visibilmente ispirata ad Avengers Endgame. E’ ridicola, in senso positivo, e con ricompense che vi invitano a rigiocarla non soltanto per l’esperienza.
Poco dopo l’inizio sbloccherete la nuova classe, prismatica, che vi permettara di combinare abilità delle 5 super classi esistenti creando la vostra build definitiva. Questa rimozione dei limiti è fenomenale e unito alle aggiunte di armi e armature esotiche, le possibilità vanno ben oltre ciò che anche la più vasta espansione ha aggiunto in passato.
Ci sono anche dei cambiamenti a livello di strategia per evitare la disparità tra i giocatori casuali e quelli più hardcore con un rilascio graduale dei contenuti e una forma diversa di stagioni, divise in episodi, per rendere il completamento un po’ meno caotico e aiutare i giocatori a concentarsi su alcune attività piuttosto che altre.
E’ difficile immaginare un epilogo a questa saga leggendaria migliore di quanto La Forma Ultima riesce a fare. Nonostante alcuni problemi strutturali siano impossibili da risolvere (inaccessibile per i nuovi giocatori, contenuti rimossi dalle prime espansioni, mancanza di matchmaking per le attività più importanti), per i fan della serie siamo di fronte a un’espansione incredibile sia a livello di storia che di aggiunte di contenuti e gameplay.
Recensione a cura di Sacha “Omeganex999” Morgese
Il Buono
- Bungie non ha rivali a livello di design
- Nuovi nemici, nuove armi, nuova sottoclasse, nuove attività
- Storytelling di alto livello
- Finale emozionante
Il Cattivo
- Ancora inaccessibile per i nuovi giocatori
- Il vault non pare verrà mai aperto del tutto