Il criticato finale del manga approda su console in veste esplosiva
Come per ogni opera seriale cinematografica, televisiva o narrativa, l’epilogo di una storia è il punto fermo in cui ci si sofferma a riflettere, analizzare e commentare il prodotto nella sua interezza. Sicuramente tra la opere più longeve degli ultimi due decenni troviamo i manga, racconti che ormai che durano tranquillamente anni e anni e sembrano non avere fine, arrivando anche al punto di incartarsi in loro stessi a causa di una trama convulsa e contorta. E’ questo il caso di Naruto, opera che dal 1999 al 2014 ha saputo guadagnarsi tanti, tantissimi fan da tutto il mondo: i giovani ragazzi ormai adulti che hanno continuato a seguire le vicissitudini del ninja biondo di Konoha, in un crescendo di battaglie emozionanti e storie più o meno profonde, lo scorso anno si sono trovati a tirare le proprie conclusioni, chi soddisfatto, chi meno, poco importa. A onore di ciò arriva quindi anche il capolinea per la serie Ultimate Ninja Storm, il brand di CyberConnect2 che negli ultimi anni ha saputo regalare ben più che semplici emozioni agli appassionati di Naruto, grazie a dei titoli che hanno sempre fatto trasparire tanta passione e amore in ogni forma per la saga di Masashi Kishimoto (superando oltretutto anche la serie animata stessa per qualità visiva). Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 è il capitolo conclusivo di una serie nata su PS3 e poi migrata anche su Xbox 360 e PC nelle successive incarnazioni, e per l’occasione abbandona appositamente la old gen per trasferirsi su PS4, XBOX ONE e PC.
La serie Storm, ad esclusione di due episodi precedenti scollegati alla trama (Generations e Revolution), si è indubbiamente sempre contraddistinta dai tanti altri giochi su licenze manga per la spettacolarità delle battaglie principali che compongono la narrazione. Naruto Storm 4 riesce a fare sembrare delle sciocchezze le battaglie viste nei 3 precedenti giochi, complice sicuramente anche il fatto che tutto il gioco si svolge durante l’arco narrativo della Quarta Guerra dei Ninja. Boss fight spettacolari, ricche di particellari e adrenalina solo la formula principale della modalità Storia: l’epilogo di Naruto è composto da una lunga sequenza di filmati e immagini alternati alle battaglie coi boss, senza possibilità alcuna di andare a spasso per il mondo. Si tratta di una scelta apparentemente forzata ma in realtà giusta, dato che Storm 4 è fedele in maniera quasi maniacale alla controparte stampata. Non c’è da preoccuparsi comunque, dato che la modalità Avventura permette invece di muoversi liberamente nel mondo ideato da Kishimoto, portando a termine degli eventi collocati temporalmente alla fine della modalità Storia, motivo per cui sarebbe cosa buona e giusta dedicarsi prima al completamento delle gesta di Naruto narrate nella modalità citata poco fa. In buona sostanza, ciò che nei precedenti capitoli costituiva la modalità principale del gioco ora è stato nettamente distinto in parte narrativa ed esplorativa, in virtù appunto della fedeltà all’opera originale. Non avrete mica pensato di mangiare una ciotola di ramen e salvare un gattino nel bel mezzo di una battaglia contro Madara Uchiha, vero?
Storia e Avventura sono, come accennato, le modalità che compongono la portata principale di Naruto Storm 4. Il gioco riprende esattamente dove il terzo capitolo ci ha lasciato, in quel momento clou della Quarta Guerra dei Ninja in cui Naruto svela l’identità del misterioso Tobi a suon di pugni sulla maschera. In questa recensione non verranno fatti spoiler di alcun tipo sulla trama per rispetto di chi non ha avuto modo di completare l’opera di Kishimoto; è comunque doveroso precisare che Naruto Storm 4 offre un ottimo riassunto di tutta la parte finale del manga, snocciolando tramite le lunghe sequenze animate i momenti più importanti del racconto. I lettori più pigri sono avvisati. Per circa metà del gioco la narrazione è composta da una sequenza di tante immagini pescate dall’anime e montate rapidamente, con dialoghi e didascalie; la seconda parte della storia invece, per ovvi motivi (l’anime è ancora lontano dall’essere completo), è raccontata tramite filmati realizzati con grafica di gioco, dal risultato molto gradevole. Questa scelta stilistica narrativa risulta quindi essere personalmente discutibile, considerato l’ottimo lavoro degli sviluppatori nella cura della grafica di gioco. Le battaglie coi boss sono divise in due tipologie abbastanza distinte, dovute prevalentemente alla natura imposta dalla storia stessa: battaglie contro avversari “di taglia ninja” e scontri tra entità titaniche; sempre in rispetto dello spoiler non entrerò nel dettaglio, ma vi basti sapere che ognuno di questi scontri sarà memorabile per la bellezza visiva e la carica trasmessa. I quick time events, marchio di fabbrica di CyberConnect2, sono presenti in maniera corposa e ad ogni comando immesso l’azione è esplosiva al punto di bucare lo schermo. Chapeau, inattaccabili.
La modalità Avventura mette il giocatore al comando invece di Naruto, Sakura e Hinata, dandogli la possibilità di girare per il Villaggio della Foglia e dintorni alla ricerca di vari compiti da svolgere. Qui il feeling trasmesso è esattamente quello del precedente capitolo: missioni principali da svolgere, frammenti da ricercare, persone da aiutare nei loro compiti e quant’altro di già visto in passato. Bisogna ammettere che non risulta essere una modalità di gioco particolarmente irresistibile proprio perché trasmette una sensazione di deja vu. Sicuramente una più profonda esplorazione di Konoha e la possibilità di spostarsi liberamente nel mondo di gioco per raggiungere i vari villaggi avrebbe potuto portare solo che dei benefici, cosa che invece manca e rappresenta una limitazione piuttosto evidente in un gioco per console odierne; le varie location sono raggiungibili da dei teletrasporti presenti in precise zone della mappa e, ad esclusione del villaggio della Foglia, gli scenari spesso si riducono ad un’unica grande stanza. L’incentivo principale che porta il giocatore a completare questa modalità è quello di raccogliere i vari frammenti dei ricordi in giro per il mondo, i quali permettono di rivivere oltre 50 tra le battaglie principali avvenute prima degli avvenimenti di Storm 4. La modalità Avventura ha quindi una faccia diametralmente apposta alla modalità Storia, risultando solo sufficiente e di scarso impatto.
Parlando di gameplay, Naruto Storm 4 fa un passo indietro ed abbandona il poco convincente sistema di stili proposto in Revolution, tornando a riprendere le più gradite meccaniche di Storm 3 e apportando dei significativi cambiamenti. Ah, diciamolo subito: non immaginatevi nuove combinazioni di mosse a più tasti e tecnicismi vari. Il titolo resta saldamente legato alla sua natura di “bello da vedere e di facile intuizione”, con un semplicistico sistema di attacchi fisici relegati all’uso di un tasto del pad, tecniche ninja, parate e sostituzioni; tuttavia l’introduzione del riuscito sistema di Leader Change permette di rinnovare non poco la formula complessiva. I personaggi di supporto non sono più una semplice comparsa momentanea sul campo di battaglia, ma sono lottatori giocabili in tutto e per tutto (motivo per cui i personaggi di Storm 3 adibiti al solo supporto qui non sono presenti). Muovendo lo stick destro avverrà un cambio istantaneo di personaggio, sia esso durante un movimento libero che durante una combo: il risultato sono combattimenti ancora più frenetici e sofisticati, oltre che una vera ventata di freschezza al combat system generale. Sempre parlando dei combattenti adibiti al supporto, in Storm 4 ogni ninja dispone di una particolare abilità secondaria attivabile solo in base al riempimento dell’indicatore Storm: alcuni personaggi permettono di fornire fuoco di copertura con gli shuriken, altri garantiscono difesa durante la ricarica del chakra, altri ancora si sostituiscono al personaggio primario in caso di danno da tecnica suprema; tutte cose già conosciute ma implementate in maniera differente dal passato. Per la prima volta in un gioco di Naruto è possibile trasformare/abilitare il Risveglio a tutto il team contemporaneamente, così come i danni arrecati da tecniche elementali hanno il loro influsso anche nel tempo o in base allo scenario; ad esempio se si è colpiti da una palla di fuoco il giocatore brucia per un breve periodo perdendo HP extra, mentre una tecnica del fulmine produce più danni se l’avversario si trova nei pressi di una fonte d’acqua. A chiudere il cerchio delle novità troviamo l’Armor System, un rudimentale sistema di danni al costume che, oltre a dare un effetto visivo realistico alla lotta, indica l’abbassamento della difesa avversaria: prendetene tante e i vostri abiti si lasceranno andare irrimediabilmente; l’unico modo per ripristinare la difesa come all’inizio della battaglia è quello di sfruttare il Leader Change e tentare di rimettersi in carreggiata.
Se paragonato alla produzione animata, Naruto Storm 4 è diversi scalini superiore a livello di qualità visiva. I personaggi sono ottimamente disegnati e risultano più definiti e puliti che in precedenza, l’utilizzo sapiente del cel shading restituisce un effetto visivo decisamente appagante e spesso vi domanderete se siete di fronte a un videogame o a un anime interattivo. Anche gli scenari di gioco risultano essere ben definiti e aiutano a immergere il giocatore ancor più nel realismo dello scontro. Grazie alle nuove console, gli effetti particellari ed elementali sono tra i più belli visti in questa tipologia di giochi anime-style: palle di fuoco, tecniche del fulmine ed acquatiche, esplosioni appagano l’occhio senza risultare troppo artificiali nel loro contesto.
Dopo tanti meritati elogi, il neo più fastidioso riscontrato si è rivelato essere legato al netcode ancora ballerino nella modalità online; questo sembra essere un difetto ormai storico della serie e si spera che in futuro arrivino delle patch correttive. Altra nota da considerare in maniera comunque negativa è il riciclo di asset visti e stravisti per alcuni personaggi, in particolare per quelli provenienti da Storm 2 e che per motivi di storia risultano quasi essere dei lontani ricordi; la software house ha svolto comunque un lavoro di restyling su delle animazioni ma è un boccone mezzo amaro, perché di fatto tanti personaggi sono presi di peso dai vecchi titoli e semplicemente “rimasterizzati”. Stesso discorso vale per l’uso esagerato di slot per alcuni personaggi in particolare (leggasi Naruto e Sasuke in particolare) a discapito invece di combattenti che, con un pizzico di sforzo in più, avrebbero potuto trovare tranquillamente spazio (e per la prima volta, mannaggia!) nel roster corposo composto da circa un centinaio di ninja, costumi secondari e tecniche inclusi.
Portandosi comunque appresso difetti ormai intestini alla serie, Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 risulta essere il lavoro più ambizioso dello sviluppatore giapponese. Non è ancora la tempesta perfetta, ma il brand è riuscito migliorarsi e sarebbe criminale non dargliene atto; con le sue boss fight esagerate e con un combat system ritoccato in maniera intelligente, Naruto Storm 4 è un acquisto imprescindibile per gli amanti della serie e per chi è alla ricerca di un picchiaduro non troppo tecnico ma fedele all’opera originale.
Il Buono
- Boss fight spettacolari
- Combat system migliorato
- Visivamente e stilisticamente appagante
Il Cattivo
- I difetti storici della serie non mancano
- Netcode da migliorare