Samurai Warriors 4-II

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[RECENSIONE] Samurai Warriors 4-II

Samurai Warriors 4-II

L’invasione dei musou continua, con un ottimo esponente del genere

Non è passato molto tempo da quando abbiamo recensito un musou qui sulle nostre pagine, per cui sarebbe abbastanza tedioso e ridondante ripetere la solita pappetta su quanto sia bistrattato questo genere di giochi. Concentriamoci solo sul fatto che il gioco di cui tratteremo in questa recensione è l’ultima versione revisionata di Samurai Warriors 4, ennesimo titolo che la nipponica Koei Tecmo sdogana in territorio occidentale proseguendo la sua rimpolpata di giochi a stampo action-musou.

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La serie Samurai Warriors rappresenta in chiave giapponese ciò che Dynasty Warriors propone in chiave cinese (ovviamente a livello di narrazione, in quanto i brand sono entrambi di KT): un musou ambientato in epoca feudale con varie casate in lotta tra di loro, personaggi ispirati alla cultura orientale e una trama che viene più vissuta e capita senza ombra di dubbio da chi in quelle terre ci vive realmente; il connubio giapponese – inglese, anche se non di livello impossibile da capire, sicuramente aiuta meno noi utenti non anglofoni, ma tutto sommato non è un problema grave anche perché ciò che riguarda tutorial e impostazioni di gioco è largamente accessibile. Sia chiaro, non si sta smuovendo una critica sulla trama di gioco, si sta più che altro evidenziando un problema di fondo legato al fatto che noi europei (ma anche gli americani) siamo estranei alle vicende narrative, il che ci permette nel bene o nel male di accantonare la parte storica per godere della parte più divertente del gioco, ovvero il combattimento e ciò che ne fa da contorno.

Ogni stage è giocabile sia in singleplayer che multiplayer, in locale oppure online

Samurai Warriors 4-II è un musou fortemente arcade. Per fare un paragone grossolano coi titoli del 2015 si può dire che è più simile a One Piece: Pirate Warriors 3 che non a Dynasty Warriors 8: Empires; l’impostazione di gioco è più voltata all’immediatezza e alla frenesia delle lotte che non alla gestione strategica, benchè questa non manchi. Anzi, già solo il fatto di potere scegliere due personaggi diversi per ogni stage la dice lunga, switchabili in qualunque momento, consentendo al giocatore di eseguire cambi repentini con conseguenze evidenti al combattimento. Ognuno dei 56 protagonisti dispone di moveset propri e tipologie di attacchi basati su forza o rapidità, stesso discorso dicasi per gli attacchi musou in grado di spazzare via quasi all’istante le decine e decine di nemici presenti a schermo. Particolarmente utile contro gli ufficiali risulta essere invece la Rage Mode, la quale garantisce un boost temporaneo alle caratteristiche del personaggio (tradotto: più agilità o più forza distruttiva). La frenesia dei combattimenti e l’immediatezza nel recepire i comandi può provocare un infinto button smashing, è innegabile; tuttavia dire che sia il metodo ideale per proseguire nel gioco è sbagliato. Provate con un personaggio voltato alla rapidità a sfondare le difese di un ufficiale premendo sempre i soliti due tasti e vi ritroverete perennemente rimbalzati indietro, segno evidente che dovrete cambiare tattica per proseguire. Molto utili si rivelano anche le varie armi sbloccabili durante gli stage, grazie alle loro caratteristiche (elementali, di attacco o difesa) possono influenzare pesantemente l’esito di alcuni scontri apparentemente ostici.

Come di consueto, gli attacchi più potenti sono accompagnati da piccole scene animate

La modalità principale si compone di 13 eventi suddivisi a loro volta in vari stage, ognuno dei quali impone una scelta tra i personaggi predefiniti. Qualora la cosa non vi soddisfi potrete anche decidere di giocare gli stage in modalità libera con il personaggio che più vi aggrada; i progressi ottenuti con i personaggi in termini di esperienza ed equipaggiamento vengono mantenuti anche nelle altre modalità, cosa che si rivela interessante per chi decide di affrontare le sfide di sopravvivenza. Queste ultime si dividono in diverse tipologie e possono stuzzicare a pieno la golosità di chi è dedito a spolpare i musou: si va dalla classica scalata con crescente difficoltà, passando per la caccia all’oro (utile per acquistare i tomi di potenziamento) e arrivando alle sfide a tempo in cui si uccidono più nemici. Affrontare le sopravvivenze permette di potenziare agevolmente i personaggi, in quanto le ricompense in termini monetari e di esperienza sono utilizzabili nello shop del gioco. Ogni combattente dispone di una sorta di scacchiera con la quale può trasformare le risorse in potenziamenti fisici, difensivi o peculiari alla classe del personaggio.

Sotto a chi tocca…!

La versione da noi testata è quella per PS4 e la resa visiva generale del titolo è soddisfacente. I modelli dei personaggi sono i soliti che ormai abbiamo imparato a conoscere, ispirati al contesto storico per quanto riguarda abbigliamento ed armi (e si, i personaggi femminili sono i più belli senza che vi spieghi il perché), la palette cromatica è bella forte e rende il tutto molto vivace e gradevole. E per la verità, il comparto tecnico in generis è quello che ci si può aspettare da un titolo musou: ambientazioni di sfondo un po’ grossolane, effetto pop-up, decine di nemici a schermo e frame rate stabile, fattore decisamente importante quando la velocità e la risposta dell’inserimento dei comandi costituisce l’elemento principe del gioco.
Cosa rende quindi Samurai Warriors 4-II un gioco diverso dai suoi fratelli? A onor del vero, poco nulla. Qualche meccanica rivista c’è e non si può negare, basti pensare anche all’utilizzo della parata che pare finalmente avere trovato una ragione d’essere utile, oppure a dei piccoli quick time event che permettono in particolari condizioni di riportare ingenti danni agli ufficiali nemici.

Benchè quindi sulla carta non si tratti di un gioco rivoluzionario, Samurai Warriors 4-II è genuinamente un titolo divertente e adatto a chi vuole dedicare del tempo a malmenare centinaia di nemici al minuto, senza la pretesa di tenere impegnata la materia grigia in maniera eccessiva. Per chi volesse invece una sfida più agguerrita, basti sapere che alle difficoltà più elevate il gioco richiede di analizzare la battaglia in maniera più fine e garantisce una sfida soddisfacente: dalla scelta dei personaggi più adatti ai loro equipaggiamenti, dalle azioni da eseguire in campo alla decisione di quale sub-quest completare per evitare una rovinosa caduta. Longevo come i suoi simili, divertente e immediato, Samurai Warriors 4-II è uno dei musou più riusciti degli ultimi tempi e il fatto che sia disponibile anche in occidente fa capire quanto, in fondo e in barba alle solite diatribe, questo tipo di giochi ormai abbia un forte seguito anche da noi.

Il Buono

  • Frenetico e divertente
  • Anche se di poco, si riesce a distinguere dai suoi fratelli

Il Cattivo

  • Ripetitività possibile e dietro l'angolo
7.5

Scritto da: Max "OminoGiallo" Andreon

Giallo di nome ma non (più) di chioma, è un individuo atipico se confrontato ai suoi simili. Preferisce di gran lunga un joypad usurato ad una quattroruote super-sportiva. Una persona che ha bisogno dei suoi spazi intimi giornalieri con la console. La preferita? La giapponese, sia per il gaming che per il gentilsesso. Ringrazia N per averlo svezzato ludicamente, a pane e Mario-Tetris.

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