STAR OCEAN THE SECOND STORY R

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[RECENSIONE] Star Ocean The Second Story R

Voglio partire con una premessa: il sottoscritto non ha mai giocato l’originale. Se state cercando una recensione che possa far luce su quante dettagliate modifiche sono state fatte in occasione di questo Star Ocean The Second Story R, probabilmente questa non è quella che fa per voi. Se invece cercate “due parole” nude e crude, facendo finta che il gioco sia uscito ieri, da zero, allora siete nel posto giusto. O almeno spero che lo pensiate a fine recensione. E vi dirò di più, è pure il mio primo Star Ocean in assoluto, così saltano anche i paragoni con altri capitoli della saga. Non sapevo neanche cosa aspettarmi, se non un JRPG di stampo abbastanza classico… Per poi essere subito smentito da trailer e prime ore di gioco, grazie ad un gameplay che tutto sommato ha dimostrato di avere anche una bella dose di freschezza. Naturalmente accolta a braccia aperte, non me ne vogliano gli amanti dei JRPG a turni. Non nego che è stata proprio questa caratteristica a spingermi all’acquisto, dai vari trailer pre-lancio mi sono convinto che in Star Ocean The Second Story R avrei trovato un gioco vecchio e nuovo allo stesso tempo. E così è stato.

Iniziamo dal vecchio: ovviamente la storia. Sbagliato. Sono arrivato al punto che credo di non considerare vecchia nemmeno quella. Sia chiaro, passatemi il termine “vecchio”, non è dispregiativo, ma più riferito ad uno stampo classico. Che in fondo questo Star Ocean ha al 100%, per la prima parte del gioco c’è tanto fantasy, l’eroe, la simil principessa, la minaccia sul mondo, il partire all’avventura. Poi però passano le ore e, senza entrare nei dettagli, si crea un miscuglio fantasy-spaziale che non è che si veda poi tutti i giorni. Stringi stringi siamo sempre lì, non lo nego, si va a salvare il mondo dai malvagi di turno, però va apprezzato lo sforzo di assimilare due tipi di fantascienza e mescolare spesso le carte in tavola, un aspetto che ho trovato tutt’altro che classico e scontato. E aggiungo anche che non sfigura nemmeno la scrittura dei personaggi, almeno 3-4 dei principali, fino a scalare a quelli più secondari, che sanno sì di già visto, ma non escludete a priori di prenderli in simpatia, specialmente in alcuni eventi opzionali che si potranno attivare durante l’avventura. E insomma, pur non raggiungendo vette clamorose, devo dire che narrativamente Second Story R è risultato molto godibile da seguire, una piacevole scoperta.

L’altra piacevole scoperta, come si poteva intuire dai trailer, è il gameplay. Non starò qui a fare lo spiegone dettagliato di tutta la miriade di opzioni presenti (che sì, può spaventare), ma vorrei sottolineare quel fattore “freschezza” menzionato in precedenza. Parliamo di un JRPG in tempo reale, e la cosa bella è che sul campo di battaglia c’è completa libertà di manovra e di gestire i vostri quattro componenti del party. Fondamentalmente è necessario districarsi tra attacchi, schivate, incantesimi e mosse speciali. Tutto insieme. È possibile anche cambiare la strategia di ogni personaggio (attaccare senza pietà, risparmiare punti magia, evadere), puntare a più nemici o ad uno in particolare (magari per rompere gli scudi e stordirlo), richiamare i personaggi fuori dal party per un attacco speciale, cambiare la formazione sul campo di battaglia (a seconda della quale corrispondono bonus diversi). Sì, è pure incasinato, lo ammetto. E probabilmente il difetto più grande è che spesso non si capisce quando schivare, o nel caso fosse necessario schivare due attacchi di fila ravvicinati… il secondo si fa veramente fatica a centrarlo. Non è un sistema reattivo alla perfezione, ma si gioca, senza freni. Ed è soddisfacente.

E poi una volta finita la battaglia, ecco che parte tutta la parte di personalizzazione. Punti da spendere in mosse, statistiche di combattimento, abilità. E non poche: dal crafting di qualsiasi cosa (equipaggiamento, cibi, libri per potenziarsi, musiche per boost, strumenti da usare in battaglia, armi, risorse) ad abilità meno convenzionali come quella di derubare qualsiasi npc vogliate. Se avete letto attentamente (si dai, ho fiducia) l’ho già menzionato: tutto ciò può spaventare. E infatti, opinione di chi scrive (perché? Il resto non lo è?), le prime ore di gioco sono un bombardamento di tutorial che per quanto siano diluiti in diversi segmenti di gioco, sempre tanti rimangono. Personalmente credo di averci definitivamente la mano dopo 10 ore di gioco, ma il bello è che è impossibile scoprire tutto subito, e man mano si vanno a spendere punti su abilità tralasciate in partenza, quindi rimangono scoperte da fare per tutto l’arco del gioco. Alla fine l’ho portato a compimento in 40 ore e non mi sono mai annoiato, probabilmente si riesce anche in molto meno tempo se non si dà troppo peso a side quest e altri contenuti opzionali, che però ho trovato comunque interessanti, specialmente l’Arena (intuibile il contenuto) che fa anche da extra post game. Tra l’altro questo Star Ocean si presta anche alla rigiocabilità, tra NG+, boss fight aggiuntive e soprattutto la scelta di diversi componenti del party (durante l’avventura ci sono scelte da fare), nonché del personaggio con cui volete iniziare la run. Se volete, il materiale c’è.

Insomma, per concludere, questo Star Ocean The Second Story R si è dimostrato un JRPG perfettamente in equilibrio tra il classico e il moderno. E ribadisco, sto facendo finta che sia uscito ieri, non mi permetto di analizzare differenze che non posso cogliere a pieno, quel che è certo è che se il gioco era già questo in origine allora mi viene da pensare che fosse già avanti quando uscì nel 1998. Non lo so, forse è solo un remake pesante graficamente, tra parentesi, spettacolare; le città sono splendide e la vista su Switch OLED è stata magnifica. O forse è molto di più. Qualsiasi sia il caso non importa, Second Story R è splendido, per i nuovi e per chi avrà voglia di ritornarci.

Il Buono

  • Gameplay fresco e divertente
  • Un buon mix di fantasy e fantascienza
  • Tantissime abilità e opzioni...
  • Graficamente un lavoro coi fiocchi

Il Cattivo

  • Mosse speciali così spettacolari che impallano la visuale
  • che però rendono non banale l'apprendimento iniziale
  • Dungeon magari non troppo complessi, molto lineari salvo qualche caso
8.5

Scritto da: Simone "nuggets619" Lenotti

Prima che la passione videoludica trovasse continuità ha vissuto quattro epoche diverse capitanate da Super Mario 64, Unreal Tournament, Pokemon (che le aziende di batterie stilo ringrazieranno a vita) e per finire Halo, del quale segue qualsiasi cosa e che ritiene uno degli universi di fantascienza più appassionanti di sempre. Ad oggi si ritiene un giocatore universale, ancora attaccato alle portatili Nintendo, oltre che particolarmente ferrato negli FPS e nella nobile arte dello stealth. Tra le console attuali, felice possessore di Switch e Xbox Series X.

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