Trecento anni fa, gli invasori dal pianeta Rena hanno preso possesso delle vite degli abitanti di Dahna. Complice una tecnologia superiore e la loro capacità di usare energia astrale, i poveri abitanti di Dahna sono ormai ridotti in schiavitù, abituati a vivere unicamente per procurare risorse agli invasori. E’ qui che il nostro protagonista Alphen, inizialmente intrappolato in un elmo di ferro e senza memoria, si ritroverà al fianco di Shionne, proveniente da Rena, e insieme partiranno con l’obiettivo di eliminare i vari lord di Rena per liberare finalmente Dahna dall’oppressione.
Con temi quali la guerra e l’oppressione e accompagnato da un design relativamente adulto se paragonato alla media dei giochi di ruolo giapponesi, Tales of Arise non si fa attendere per entrare nel vivo dell’azione e setta velocemente le aspettative e le dinamiche che accompagneranno i giocatori per le successive 50 ore. I due protagonisti sono entrambi affetti da diverse maledizioni. Alphen non può sentire dolore mentre Shionne emette scariche elettriche quando toccata da altre persone. Questo rende Alphen l’unico in grado di poter impugnare una spada infuocata controllata da Shionn, nonostante i danni che essa infligga. Questo non impedisce ad Arise di introdurre altri personaggi, ma non tutti sono caratterizzati bene come i due protagonisti.
Storia, mondo e personaggi sono decisamente uno dei punti di forza del titolo. Per fortuna, aggiungerei, vista la quantità enorme di cutscenes e dialoghi, opzionali e non. C’è però da dire che è come sempre presenta quella prolissità di molti prodotti giapponesi, con un numero eccessivo di spiegazioni e monologhi che sembrano essere lì per allungare il brodo più che aggiungere sapore.
Fortunatamente, Tales of Arise brilla dal punto di vista del gameplay. A partire dal mondo, composto da diversi reami ben distinti fra loro sia da un punto di vista di design, sia da quello del tipo di personaggi e nemici che incontrerete, esplorare è piacevole per lo spirito e per gli occhi. Visivamente siamo di fronte a quello che può essere considerato un tripla-A, rarissimo per il genere quando il prodotto non si chiama Final Fantasy. Le mappe sono relativamente grandi. Non siamo al livello di un open world, né si arriva al mastodontico visto in Xenoblade Chronicles 2, ma il bilanciamento tra linearità ed esplorazione è perfetto. Coloro che vogliono proseguire spediti verso l’uscita potranno farlo liberamente. Coloro che amazon l’esplorazione avranno a disposizione un gran numero di ambienti grandi ma non dispersivi.
Ovviamente non si può parlare di gameplay senza toccare il sistema di combattimento, e fortunatamente è proprio qui che Arise eccelle. Come classico per la serie, le battaglie saranno in tempo reale. Avrete la possibilità di controllare un personaggio alla volta e di muovervi liberamente per infliggere danno o evitare gli attacchi nemici. Nonostante inizialmente sembri giustificare un approccio fatto di pulsanti a caso, imparare a gestire gli attachi, le mosse speciali e le schivate ripaga immensamente più avanti nella storia, soprattutto ai livelli di difficoltà più alti. Detto ciò, la maggior parte dei combattimenti è affrontabile senza pagare troppa attenzione alla strategia, a patto che vi impegniate a livellare il più possibile.
La varietà di nemici anche aiuta a tenere alto l’interesse e sono presenti molte boss fights, per la maggior parte eccezionali. L’unica nota di demerito è forse l’eccessiva caoticità di alcuni combattimenti con molti partecipanti a schermo, dove tra esplosioni, particelle e urla è difficile non uscirne confusi in qualche modo.
Il sistema di progressione è solido e non troppo complesso. Salendo di livello otterrete dei punti abilità che potrete usare per sbloccare nuove arti, potenziamenti e altro, su una sorta di scacchiera che si espande avanzando nella storia. Il numero di abilità che potrete equipaggiare è limitato, ma è comunque possibilie cambiarle durante i combattimenti. Oltre a poter trovare equipaggiamenti, sarà possibile forgiarne di nuovi utilizzando i materiali trovarti durante l’esplorazione. Non mancano attività secondarie in grado di fornire esperienza, soldi e materiali extra e di aiutarvi a staccare della storia se doveste sentirne il bisogno.
I fan della serie possono dormire sonni tranquilli. Nonostante l’attesa più lunga di sempre tra due capitoli della serie, Tales of Arise è un enorme ritorno di forma, con un sistema di combattimento solido, personaggi ben caratterizzati e una storia in grado di mantenere alta l’attenzione, nonostante non sia sempre raccontata nel modo migliore. Alla Bandai Namco l’obiettivo era quello di un salto di qualità per la serie e sotto quasi tutti i punti di vista, il risultato è stato raggiungo. Tales of Arise è assolutamente consigliato ai fan dei giochi di ruolo giapponesi, ma anche gli amanti dell’azione troveranno pane per i loro denti, a patto di riuscire a resistere a qualche migliaiops di linee di testo.
Il Buono
- Storia matura e interessante
- Partenza veloce per il genere
- Sistema di combattimento eccellente
- Comparto tecnico ottimo
Il Cattivo
- Eccessiva prolissità
- I combattimenti possono diventare caotici