[HANDS ON] Dark Souls 2

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Preparati a morire… Di nuovo!

MILANO, 4 Febbraio 2014 – Museo dei Navigli, sala di epoca medievale, camino acceso, aranciata servita in provette a mo’ di Fiaschette Estus. E’ questa la location che Bandai Namco ha voluto scegliere per presentare in anteprima italiana Dark Souls 2, titolo targato From Software, nonché uno dei videogiochi più attesi di questo 2014.

Sicuramente una delle maggiori perplessità in merito a questo secondo (o terzo, se si vuole prendere in considerazione anche Demon’s Souls) capitolo della saga riguarda la difficoltà; quando Dark Souls 2 è stato annunciato ai Video Game Awards 2012 infatti, gli appassionati hanno mal interpretato le parole degli sviluppatori: il gioco non sarà “più facile” dei precedenti, bensì “più accessibile”. Anzi, per certi aspetti (che vi illustrerò a breve) sembra quasi che From Software abbia voluto complicarci maggiormente la vita.

Ho avuto la fortuna di poterci giocare per un’ora abbondante partendo dall’inizio: il nostro avatar sarà un “maledetto”, una persona incapace di morire, che si ritrova costretto a vagare per il Regno di Drangleic per cercare una cura in grado di porre fine alle sue sofferenze. Dopo un video iniziale (splendido, come la saga ci ha abituati) verremo catapultati a Things Betwixt, un luogo oscuro abitato solamente da tre anziane signore rosso vestite che daranno un’identità al nostro personaggio: sarà infatti questo il momento in cui sceglieremo il nostro nome, la nostra classe e il dono iniziale.

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Questa misteriosa signora ci farà scegliere la classe del nostro personaggio

Dopo pochi minuti di cammino in cui ci verranno spiegati i tasti, arriveremo a Majula, il nostro hub (l’equivalente del Santuario del Legame del Fuoco nel primo Dark Souls); in questo piccolo paese rurale costruito a strapiombo sul mare ed illuminato da un fievole e malinconico sole al tramonto (per alcuni aspetti mi ha ricordato la città di Anor Londo) accenderemo il nostro primo falò, il punto di “riposo” del gioco (come nel predecessore non è possibile infatti mettere in pausa). Qui notiamo i primi cambiamenti: è presente fin da subito la funzione “viaggia” che ci consente di spostarci rapidamente al falò principale di una determinata zona che abbiamo già visitato in precedenza (feature disponibile anche nel primo capitolo ma sbloccabile solo dopo svariate ore di gameplay) ma, la cosa che mi ha sorpreso maggiormente (ergo, il primo nuovo cambiamento rispetto al passato) è che ai falò non si potrà più aumentare di livello; la possibilità di spendere le anime (la valuta del gioco) raccolte uccidendo i nemici per aumentare le nostre statistiche sarà data unicamente dall’Araldo dello Smeraldo, una giovane ragazza posta accanto al falò di Majula che ci consentirà anche di potenziare le Fiaschette Estus di due livelli: il primo aumenterà la scorta utilizzabile, mentre il secondo incrementerà la percentuale di salute che verrà rigenerata con l’utilizzo. E’ presente anche un’opzione che ci consente di bruciare alcuni oggetti specifici per rendere più pericolosi i nemici, ma si tratta di una feature che, purtroppo, non ho avuto modo di testare, così come la possibilità di resettare le nostre statistiche facendo visita ad un NPC (personaggio non giocabile) sparso, chissà dove, nell’universo di gioco.

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Ecco l’Araldo dello Smeraldo, colei che ci farà aumentare di livello e ci potenzierà le Fiaschette Estus

Già, le Fiaschette Estus: uno dei beni più preziosi di Dark Souls, l’unico strumento capace, oltre alle umanità, di rigenerare la nostra salute, un elemento limitato e allo stesso tempo prezioso da usare con parsimonia e attenzione. Le stesse che non sono più presenti all’inizio di Dark Souls 2. Il nostro eroe infatti partirà con una sola Fiaschetta (nel primo capitolo erano cinque) e una scorta limitata di Gemme della Vita; questi nuovi oggetti saranno molto più veloci da utilizzare, permettendone l’uso anche durante i combattimenti, ma hanno tuttavia alcuni difetti: ricaricano in modo molto lento pochissima percentuale di salute e sono oggetti consumabili; non verranno quindi ristabiliti ad ogni sosta al falò, ma andranno acquistati da appositi mercanti. Al contrario, le Fiaschette Estus sono meno adatte all’utilizzo in battaglia, in quanto il giocatore sarà costretto a fermarsi e rimanere in balia degli attacchi nemici per un paio di secondi, ma la barra della salute si rigenererà immediatamente.

Rimanendo in tema “punti vita”, è importante sottolineare uno dei più radicali cambiamenti di Dark Souls 2 rispetto al suo predecessore: quando moriremo, non solo perderemo lo status di “umano”, ma la nostra quantità di energia (una volta rinati) si ridurrà del 10% ad ogni decesso, fino ad un massimo del 50%; diciamo che è un buon compromesso, una via di mezzo tra la spietatezza di Demon’s Souls (-50% fisso in stato di non morto) e il primo Dark Souls (sempre 100%). Per superare l’handicap sarà sufficiente utilizzare una Human Effigy che ci consentirà di tornare immediatamente in forma umana.

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Nel Regno di Drangleic troveremo alcuni NPC e parlandoci avremo una visione più chiara della trama

Uno degli aspetti su cui il team di sviluppo ha lavorato molto è però il comparto online. Il producer Takeshi “Tak” Miyazoe ci ha spiegato che From Software ha voluto rendere ancora più semplice l’accesso al comparto multiplayer: il matchmaking funzionerà meglio, in quanto si potrà scegliere se giocare insieme a persone dello stesso Paese, oppure provenienti da ogni parte del mondo; è stata inserita anche una chat in-game per la modalità cooperativa in modo tale da comunicare più facilmente con i propri compagni (in Dark Souls si potevano usare solamente dei semplici gesti per farsi capire), ma rimane liberamente disattivabile. L’introduzione di un anello speciale (il Name-Engraved Ring) consentirà ai giocatori facenti parte dello stesso Covenant di incontrarsi online più facilmente.

Discorso leggermente diverso per il PvP (Player versus Player). I Covenant rivestiranno ancora un ruolo molto importante perché si potrà invadere (o essere invasi) solamente da persone appartenenti allo stesso Patto ma, se si persisterà ad intromettersi nelle partite altrui, la barra della vita si potrà ridurre di un ulteriore 40% a causa dei nostri peccati commessi. In precedenza, solamente gli umani avevano la possibilità di essere invasi, ma ora in Dark Souls 2 anche gli “esseri vuoti” avranno una leggera probabilità di essere attaccati da altri giocatori online; di seguito l’elenco delle probabilità che avremo di essere invasi:

  1. Elevato numero di peccati
  2. Modalità cooperativa
  3. Status “umano”
  4. Status “non morto”.

Ultimo elemento ma non per importanza riguarda l’inventario. L’interfaccia parzialmente modificata ci permetterà di gestire con molta più facilità il nostro personaggio; degna di nota è anche la possibilità di equipaggiare fino ad un massimo di tre armi, tre scudi (o doppie armi) e ben quattro anelli. Stando però a quanto dichiarato da Miyazoe, ciò non renderà il titolo più semplice, ma darà al giocatore una più vasta libertà di scelta (in Dark Souls si era quasi sempre costretti ad equipaggiare i soliti due anelli).

Dark Souls 2 si è rivelato essere il gioco che mi ero immaginato: un titolo difficile e che fa del trial & error uno dei suoi punti di forza ma, al tempo stesso, con alcune rifiniture rispetto al precedente capitolo (prima fra tutte la modalità online sempre più integrata al singleplayer). Il titolo uscirà il 14 marzo per PS3 e XBOX 360 (su PC verrà rilasciato con un leggero ritardo) e sinceramente “non vedo l’ora di morire” (ancora una volta) in questo straordinario universo dark fantasy. Appuntamento quindi tra poco più di un mese per una recensione più approfondita, qui sulle nostre pagine.

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Una delle location iniziali (ricorda vagamente il “Borgo dei Non Morti” del primo Dark Souls)

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Scritto da: Andrea "lordfener91" Dugoni

Laureato in Economia Europea, scrive News e Recensioni per passione e videogioca nei pochi momenti liberi. E’ un grandissimo amante del franchise di Star Wars (soprattutto di tutto ciò che riguarda l'Universo Espanso, Canon o Legends che sia) e si chiede se un giorno riuscirà mai a finire di leggere tutti gli innumerevoli romanzi e fumetti ambientati "tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana" usciti dagli anni ’70 ad oggi. Stalkeratelo sul Twitter: @lordfener91

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