Crogiolo – un comparto multiplayer da vivere
Sicuramente gli anni passati a sviluppare una pietra miliare come quella di Halo hanno dato i loro frutti, la serie di Master Chief ha di fatto cambiato il modo di vivere il comparto multigiocatore competitivo su console, entrando così di diritto nella classifica degli sparatutto più amati di sempre. Bungie negli anni ha saputo dare la propria impronta ad un gameplay che è rimasto immutato, una struttura che ai fedeli della serie piace e che ha reso questo gioco una valida alternativa ai classici Call of Duty e Battlefield della situazione.
Questa struttura e l’esperienza maturata sono state riversate tutte in Destiny e con questo articolo vogliamo analizzare cosa offre il comparto multiplayer della Beta che da qualche giorno sta facendo impazzire il PSN.
Una volta arrivati al quinto livello durante la Campagna in single player si sbloccherà una nuova area chiamata Crogiolo. Questa zona rappresenta la classica sezione dedicata al comparto multiplayer che in questo titolo viene identificata come area in cui affinare le proprie abilità in battaglia per la lotta contro le forze oscure che stanno invadendo il pianeta.
Per ora a disposizione abbiamo solamente una modalità di gioco chiamata Controllo, nella quale due team si contendono la conquista e il mantenimento di tre postazioni sulla mappa.
Per questa beta sono state pubblicate due sole mappe, diverse tra loro per dimensioni e stili di gioco.
Sponde del Tempo ci porta su Venere all’interno di una fitta vegetazione nella quale spiccano aree di un’antica civiltà umana e zone in cui domina la tecnologia aliena. Questa mappa di piccole dimensioni non permette l’utilizzo di mezzi corazzati, favorendo quindi l’utilizzo dei doppi salti per spostarsi ed inseguire il proprio avversario. Numerose le postazioni su piattaforme e i dislivelli, infatti questa mappa garantisce moltissimi scontri a fuoco ravvicinati ma anche imboscate nei pressi delle postazioni di controllo da conquistare.
Prima Luce offre spazi più aperti e maggiori possibilità di approccio. Qui l’utilizzo di fucili da cecchino per gli scontri a lungo raggio è sicuramente consigliato, ma nella sua parte centrale non mancheranno match 1vs1 con colpi corpo a corpo e bombe a volontà. Vista la ricchezza di mezzi corazzati e moto dotate di armi riusciremo a spostarci tra tutti i punti della mappa in un attimo; infatti le dimensioni non sono così grandi e l’utilizzo di questi mezzi favorisce molto un esito positivo della battaglia.
Ciò che distingue Destiny dal resto degli sparatutto è lo sviluppo del proprio personaggio. Infatti in questo titolo il comparto multiplayer e quello single player viaggiano di pari passo e, per riuscire a creare un soldato completo e in grado di padroneggiare armi e strategie diverse, è necessario proseguire con la Campagna per cercare armi e armature in grado di garantirci un attacco potente e una difesa impenetrabile. Questa situazione, se sfruttata male, può sicuramente portare a uno sbilanciamento del pvp verso tutti quei videogiocatori che acquistato uno sparatutto solo per scontrarsi in pve.
Un ottimo sistema di matchmaking ci ha garantito sempre partite equilibrate con avversari con caratteristiche simili e livello ed esperienza uguale.
Uno sbilanciamento evidente è dato dall’utilizzo dei mezzi corazzati, infatti gli spazi non così ampi e un potenza di fuoco molto elevata li rende armi potentissime.
Ottima la mappa che compare a schermo, diversa da qualsiasi fps in commercio, i nemici vengono segnalati da una banda rossa che si intensifica ogni volta che un nemico si avvicina alla nostra posizione; comoda e poco invasiva.
Solo a fine partita riusciremo a vedere le nostre statistiche, infatti durante il gioco premendo il tasto centrale del nostro pad potremo vedere solo i punti guadagnati fino a quel momento, tra uccisioni e bandiere conquistate.
Questa analisi del comparto multiplayer di Destiny mi ha lasciato estasiato e mi ha portato ad essere ancora più curioso del futuro di questo videogioco. Bungie è riuscita a dare una sua impronta a questo titolo e, seppur mostrando due sole mappe e una modalità di gioco, è riuscita a farci capire come le strategie possono cambiare da un’ambientazione all’altra e come lo sviluppo del proprio personaggio durante la Campagna sia fondamentale per l’esito finale degli scontri a fuoco. Una nota a sfavore è sicuramente il calo di framerate durante le battaglie e il blocco dei 30fps durante l’intera esperienza di gioco, uno smacco per i puristi dei 60fps…