L’E3 2017 di Nintendo ha confermato due cose: la prima, che il 3DS ha ancora ottime cartucce da sparare e non è ancora giunto il momento del canto del cigno, e la seconda, che Switch procede spedita con il suo passo da maratoneta fatto da una grande release per ogni mese da qui alla fine dell’anno. Pur rimanendo a bocca asciutta in quanto a contenuti e video sui grandi annunci di Pokemon e Metroid 4 per Switch, il Nintendo Spotlight e il Treehouse dell’E3 hanno dato modo di conoscere molteplici aspetti di tutte le prossime uscite che riempiranno i prossimi sette mesi e mezzo. Tuttavia, detto questo, vedere è una cosa, provare con mano un’altra ben diversa, motivo per cui siamo stati ben lieti di imbucarci allo Showcase Nintendo organizzato in quel di Milano lo scorso 12 Luglio. Un’evento suddiviso in due parti, dedicato inizialmente ad una presentazione giocata live e commentata di Super Mario Odyssey, del nuovo Yoshi per Switch, di Xenoblade Chronicles 2 e di Metroid: Samus Returns (gli ultimi tre titoli non presenti in forma giocabile), per poi concludersi con un ampio spazio a tutti gli hands-on del caso. E dunque, bando alle ciance, eccovi di seguito tutte le impressioni sulle prossime uscite di Switch e 3DS.
Yoshi (titolo temporaneo)
Benchè il titolo sia ancora da decidere, lo si potrebbe definire come un Paper Yoshi, almeno per quel che riguarda il mondo di gioco, quasi sembrasse uscito da lavoretto 3D con la carta di un bambino particolarmente creativo. Come anticipato, il gioco non era in formato giocabile, ma la presentazione si è dimostrata comunque molto interessante e chiarificatrice su quello che sarà il nuovo concept di gioco dopo il “lanoso” capitolo su WiiU. Naturalmente, in quanto a meccaniche di base siamo completamente in linea con i predecessori, quindi avremo un platform magari più permissivo in termini di difficoltà rispetto ad un Mario 2D, ma allo stesso tempo ben più denso di segreti da raccogliere attraverso esplorazione e interazione con l’ambiente di gioco. Proprio quest’ultimo aspetto è probabilmente la caratteristica che più colpisce, con lo sfondo dell’ambientazione non più limitato a fare da contorno, bensì utile alla scoperta di segreti e collezionabili. Lanciare uova per colpire elementi di background oppure entrare negli edifici sono opzioni di gioco che all’inizio potrebbero anche sembrare banali, ma che assumono tutto un altro effetto quando arrivati alla fine del livello passerete dall’altra parte della barricata. Si perchè nella seconda parte del livello ripercorrerete lo stesso percorso, ma dalla parte opposta, come se fosse un dietro le quinte che permette di vedere tutto ciò che prima vi era nascosto. Potrete vedere gli Shy Guy che muovono le piattaforme dentro gli edifici, trovare nuove porte accessibili, oppure attivare altri elementi interattivi, il tutto finalizzato sempre alla ricerca di nuovi segreti, quindi le classiche margherite e le monete rosse. Promettente è dire poco, un solo livello di presentazione ha già mostrato parecchie soluzioni di gameplay, immaginatevi un gioco intero. Senza contare che sarà presente anche la possibilità di affrontare il nuovo Yoshi in cooperativa, come mostrato durante il Treehouse all’E3. Sicuramente un gioco da tenere ben fermo al centro del vostro radar.
Xenoblade Chronicles 2
La nuova fatica dei Monolith Soft non era purtroppo in forma giocabile, ma anche in questo caso la presentazione ha mostrato caratteristiche molto interessanti, in particolare riguardo al combat system differente dall’ultimo Xenoblade Chronicles X. Il party di personaggi sarà formato da Drivers e Blades, con i primi a rappresentare persone vere e proprie, mentre i secondi pur avendo forma umana dipendono dal driver dal quale verranno creati e anche in base al cristallo che si utilizza per il processo. Si tratta quindi di persone che avranno un’aspetto random (nella maggior parte dei casi) e che saranno dotate di abilità particolari derivanti appunto dal cristallo utilizzato, anche se, fatta questa precisazione, a schermo li vedrete come combattenti veri e propri. Il combat system prende questo aspetto e lo sfrutta per creare una grandissima varietà di attacchi e abilità, naturalmente combinabili tra loro. Anche se il gioco si basa su attacchi automatici, sarà importante entrare nella parte del burattinaio e pensare bene a come muovere il personaggio attorno al nemico e soprattutto a come combinare le varie abilità del party per poter infliggere danni decisamente più ingenti. Sicuramente gli amanti dei JRPG avranno tra le mani l’ennesimo ottimo Xenoblade, come d’altronde Monolith Soft ci ha abituato negli ultimi anni. Inoltre, pur avendo assistito ad una dimostrazione su una build vecchia, è comunque saltata all’occhio la suggestività e la vastità dell’ambientazione, nonché comunque una stabilità già interessante con tanti nemici a schermo. Onestamente non ci sono motivi per poter dubitare di un team diventato veramente un cardine per Nintendo.
Metroid: Samus Returns
L’ultimo gioco presentato nella prima parte dell’evento, questo remake o re-immaginazione di Metroid 2 sembra promettere davvero bene in tutti i suoi aspetti, partendo dalla colonna sonora fino ad arrivare al gameplay vero e proprio. In fondo, non dimentichiamoci che in regia c’è il buon Yoshio Sakamoto, persona chiave per la saga. Rispetto al Metroid 2 per Game Boy troverete anche un accenno di trama, e qui forse può emergere l’unico vero dubbio, in quanto si tratta di incastrare una trama su un gioco già creato (anche se davvero rimodellato) e non di impostare un percorso parallelo tra trama e level design. L’idea è comunque quella di rivelare qualcosa sul passato di Samus e sul perchè del suo divenire cacciatrice di taglie, quindi è molto probabile che i fan della saga trovino ad attenderli molte chicche piuttosto che una trama corposa. Il gameplay è molto classico, l’esplorazione paga sempre con upgrade fondamentali, e il combat system grazie alla parata (il tempismo sarà davvero fondamentale) guadagna ben più di quanto potesse con un solo sistema di shooting. In definitiva, viene da pensare che Metroid possa essere il titolo più interessante della line up di fine anno per 3DS, anche più di Pokemon Ultra Sole/Luna e di Mario & Luigi Superstar Saga.
Super Mario Odyssey
Che dire? Cosa dire per rendere giustizia a quanto Super Mario Odyssey aveva già mostrato in video e pochi giorni fa confermato con le mani sui Joy Con? Super Mario Odyssey sarà un capolavoro, un po’ come Breath of the Wild non credo serviranno le recensioni per arrivare ad usare senza paura questo termine ormai inflazionato, ma che il sottoscritto tiene molto a far uscire con le pinze dalla propria tastiera. Avendo potuto testare il Sand Kingdom e New Donk City sono emerse nuove soluzioni di gameplay da tutte le parti, dagli oggetti catturabili, ai nuovi outfit acquistabili, ad aree segrete ad alto tasso di difficoltà, a mosse che solo chi avrà piena confidenza dei comandi riuscirà a fare (lanciare il cappello e saltarci sopra), fino alle mini-sezioni 2d, le side quest dei personaggi di New Donk City, oppure i segreti che si nascondono in ogni dove. Strepitoso, punto! Inoltre, trovo importante una considerazione sul sistema di controllo, che durante l’hands on si è dimostrato molto comodo in caso di un utilizzo separato dei Joy-Con, così da poter sfruttare anche il motion control. Forse è questa la considerazione maggiore che a video non si poteva fare, perchè in fondo non credo che ci possano essere stati dubbi sull’obbligatorietà dell’acquisto di quello che si prospetta un Super Mario al livello del primo Galaxy o di Super Mario 64, anche se in quest’ultimo caso il livello di impatto è imparagonabile vista la rivoluzione portata dal capitolo del 1996.
Mario + Rabbids Kingdom Battle
Il titolo third party che sembra fatto in casa da Nintendo. Credo che questo possa essere uno dei complimenti più apprezzabili da uno sviluppatore di terze parti che lavora su piattaforme Nintendo, perchè riuscire a ricreare l’atmosfera, la cura dei particolari e la profondità del gameplay che la casa di Kyoto riesce ad infondere nei propri titoli è un traguardo davvero difficile da raggiungere. E se poi sappiamo che c’è un po’ di made in Italy in tutto questo, non possiamo che esserne ancora più contenti. I 20 minuti di gioco durante i quali la demo è stata a nostra disposizione ci hanno concesso di concludere due piccole battaglie, semplici ma che fanno vedere tutte le potenzialità del gioco. Il combattimento a turni funziona alla grande, questo grazie alla varietà che personaggi, abilità ed armi metteranno a disposizione del giocatore, nonché al level design delle arene e le peculiarità dei nemici. Si aprono davvero un sacco di possibilità e di modi per superare i livelli, che possono avere non solo lo scopo di eliminare tutti i nemici, ma anche raggiungere una certa area oppure altri obiettivi. Nel mezzo, tra un livello e l’altro, abbiamo affrontato anche un breve labirinto dove era necessario raccogliere le monete rosse in breve tempo, e in questo caso viene da chiedersi il peso e la complessità futura di questi mini-puzzle per spezzare il ritmo di gioco. Un dubbio che si porta avanti anche per i livelli veri e propri, in quanto la curva di difficoltà sarà un fattore davvero importante nel valutare complessivamente il gioco. E questo, insieme alla longevità, lo potremo scoprire soltanto con il gioco completo tra le mani, ma va precisato che le premesse sono di quelle buone, anzi ottime.
Mario & Luigi Superstar Saga + Scagnozzi di Bowser
Partiamo dal gioco principale: è il migliore della saga, per cui chi ha potuto apprezzare Dream Team o Paper Jam Bros. consiglio caldamente di mettersi in prima linea all’uscita del gioco, mentre i nostalgici lo avranno sicuramente già nel mirino. Chiaramente rispetto agli ultimi titoli troverete meno feature, in quanto il gioco è rimasto pressoché identico all’originale salvo qualche modifica di puro restyling, ma Superstar Saga è il titolo più appagante e anche meglio riuscito a livello di trama. Da segnalare invece qualche dubbio riguardante la qualità grafica, che non è sembrata perfettamente rifinita, esattamente come è stato per Paper Jam Bros., in particolare per quel che concerne i contorni dei personaggi. E a questo punto è difficile pensare che ci siano modifiche a così poco tempo dall’uscita nei negozi. Il test sulla modalità Scagnozzi di Bowser ha invece fatto luce su una modalità di gioco che è sì un extra, ma si regge in piedi da sola e risulta anche divertente. Si tratta di vari livelli in cui il vostro schieramento di scagnozzi dovrà combattere contro un team avversario, il tutto in modo automatico. Il ruolo del giocatore sta nel definire le unità dello schieramento (unità da mischia, volanti, da lancio in un sistema alla sasso-carta-forbice), aiutarli durante il combattimento sia con la pressione tempestiva di un pulsante durante i loro attacchi, sia con l’attivazione di abilità per evitare gli attacchi nemici o favorire i propri. Da vedere il numero di livelli a disposizione e le boss fight, ma insomma, non voglio dire che potrebbe essere un gioco completo a se stante, però ci sono tutte le carte giuste.
FIFA 18
Uno dei titoli third party più attesi, forse anche perchè stiamo assistendo al primo vero tentativo di portare un FIFA su una console portatile come lo può essere Switch. Al di la di precedenti iterazioni che hanno dimostrato ben poco, stavolta EA sembra aver fatto le cose veramente per bene, portando un capitolo curato e quantomeno simile in termini di gameplay ai capitoli per piattaforme Sony e Microsoft. Per l’occasione abbiamo fatto una partita sia in modalità portatile usando un Joy-Con staccato, sia su TV con la console nella dock station. Nel primo caso il sottoscritto deve ammettere un po’ di difficoltà data dalla piccolezza del controller, ma in caso di sessioni con entrambi i Joy-Con attaccati alla console FIFA è pronto ad essere il miglior sportivo di calcio su portatile. Passi la mancanza di concorrenza, ma è un titolo che comunque sembra anche in grado di meritarsi. Su TV non si può non notare il divario con le controparti, questo è innegabile, anche perchè ricordiamo che la versione Switch non avrà nemmeno la modalità The Journey, seppur rimpiazzata da modalità apposite ad oggi ancora da specificare. In definitiva, sicuramente FIFA 18 su Switch ha nella portabilità il vero valore aggiunto, che potrebbe anche essere il fattore trainante per le vendite.
Fire Emblem Warriors
Dopo i personaggi di Hyrule sta per toccare a quelli della saga di Fire Emblem, pronti ad essere catapultati dentro un musou per il cross-over con la saga Dynasty Warriors. Il gioco non ha molto di nuovo da dire rispetto al recente capitolo Zeldiano, le meccaniche restano sicuramente ben salde e chi apprezza il genere musou sa già a cosa andrà incontro. Nella demo testata abbiamo potuto esplorare varie aree di un castello provando tutte le meccaniche di gioco, da semplici combo al pairing con i personaggi, finendo ad abilità speciali e mosse finali in solo o di coppia, nonché effettuare diverse boss fight contro personaggi ripresi da Fire Emblem Awakening, Shadow Dragon e dall’ultimo Fates. Benchè non sia propriamente una delle uscite di punta, in portatile potrebbe anch’esso trovare del valore aggiunto. Purtroppo era presente solo una postazione fissa, resta quindi il dubbio di frame rate e stabilità complessiva in modalità portatile vista la grande mole di nemici a schermo.
Pokken Tournament DX
Dopo Mario Kart 8 è il secondo titolo che da WiiU riemerge su Switch, e vista la natura multiplayer della console non può che essere una scelta giusta. Arriva su Switch immutato ma con nuovi Pokemon aggiunti al roster, per cui abbiamo approfittato del test per provare uno scontro usando Croagunk, una delle new entry. Dopo un clamoroso pareggio con 72 PV rimanenti per entrambi e dopo aver fatto miserabilmente rispettare il motto “l’importante è partecipare” nel secondo incontro, non possiamo che confermare la bontà del gioco, stabilissimo a 60 fps e graficamente eccezionale. Per gli amanti dei picchiaduro sarà una garanzia e la natura mista portatile-fissa non può che essere perfetta per un gioco del genere.
Sonic Forces
Ancora in attesa di una data di uscita, la demo di Sonic Forces ci ha permesso di provare brevemente tre modalità: Sonic Stage, Classic Stage e Custom Stage. Nella prima abbiamo potuto provare Sonic in un percorso moderno e costruito in 3D, nella seconda una boss fight contro Eggman e nella terza un percorso in 2D con un’avatar preselezionato, in pratica un nuovo personaggio con abilità tutte proprie. La diversità delle modalità potrà essere un ottimo punto di forza per il gioco, che altrimenti potrebbe risultare ripetitivo e poco creativo alla lunga. Interessante anche la boss fight contro Eggman, che inizialmente è risultata banalissima per poi diventare molto più movimentata ed appagante. Ogni modalità è stata comunque piuttosto breve, troppo poco per farsi un’idea concreta di cosa potrà offrire la versione finale, soprattutto in termini di varietà all’interno del singolo livello, perchè di base le tre diverse modalità fanno già un buon punto di partenza.
Splatoon 2
Ormai è in dirittura d’arrivo, mancano una decina di giorni alla release ed i Testfire hanno ampiamente confermato come la politica “the bigger the better” sia alla base di questo secondo capitolo. Le nuove modalità e il perfezionamento/ampliamento di quelle già presenti assicurano un titolo estremamente longevo e divertente, che personalmente trovo però poco pratico da giocare in modalità portatile. Ad ogni modo, acquisto obbligato per gli amanti degli sparatutto. Da verificare la bontà della companion app Splatnet, che dovrà fare anche da ponte per la comunicazione tra giocatori. Nelle prime settimane post lancio avremo certamente indicazioni più precise.
Flip Wars
Probabilmente sconosciuto ai più, questo indie già disponibile su eshop da qualche giorno può essere perfetto per la sua indole da multiplayer locale. Si tratta di un gioco in cui quattro personaggi si contendono un campo suddiviso in pannelli da schiacciare per attribuirgli il proprio colore identificativo. Un gioco dove una modalità Dominio la fa da padrona, ma che offre anche alcune varianti. In generale potrebbe essere un gioco ideale per una partita e via con altri giocatori, mentre in solitaria potrebbe perdere presto un po’ di smalto.