[Read ‘N’ Play] 2° Puntata-Zelda:Cronaca di una Saga Leggendaria

TITOLO: Zelda:Cronaca di una Saga Leggendaria

AUTORE: Vari

EDITORE: Multiplayer.it Edizoni

LINGUA: Italiano

PAGINE: 240

Questo gioco… Questa esperienza magnifica… Doveva innanzi tutto essere esplorazione.

Il genio che ci ha permesso di sognare, colui che ha creato Zelda, amava vagare nei boschi vicino casa in cerca di avventure, e come spesso capita alle persone speciali, è riuscito a comunicare tali sensazioni al mondo.
Shigeru Miyamoto ha dato vita oltre che all’idraulico baffuto (Mario, se non si era capito), a un altra serie entusiasmante, anche questa la migliore esponente del genere che rappresenta: l’action GDR.
Quando sei l’ autore del platform più amato di tutti i tempi, superarsi potrebbe sembrare impensabile. Ma esistono personedavvero particolari, le cui opere meritano un approfondimento, quello che ho trovato quando ho letto il libro che mi appresto ad analizzare.

La “Triforza”, un artefatto formato da tre triangoli dorati, che rappresentano la Forza, la Saggezza e il Coraggio.

Il libro è prezioso, a mio avviso, per due aspetti: fa una lucida descrizione dei motivi che hanno portato la saga al successo, presentandosi quindi in parte come un saggio completo e dettagliato, ricco di informazioni tecniche, e al contempo invoglia alla lettura comunicando le emozioni che inevitabilmente scaturiscono in un giocatore di vecchia data.
Non si tratta di un libro di narrativa, quindi non è una storia ambientata nel mondo di Hyrule. Resteranno delusi gli speranzosi amanti dei racconti trans mediatici, ma si incuriosiranno probabilmente le nuove leve di giovani spacca pad, che vedranno un’occasione per erudirsi in materie videoludiche da vecchi troll.
In effetti, anche se la principessa bionda porta bene i suoi anni, alla faccia del botulino, la sua serie è vecchiotta: creata nel 1986.
Una lettura di questo tomo può avvicinare le bestiacce insulta camper da Call of Duty, a un modo di concepire il videogioco assolutamente diverso.
Se soltanto penso alla riflessione sul libretto di istruzioni, descritto come un mezzo fondamentale per raccontare la storia in un gioco dove non esistevano dialoghi e filmati, mi scappa una risata; la EA non lo inserisce nemmeno più…
Queste pagine servono ormai a non perdere il contatto con le vicende di un media che comincia ad avere una storia.
Il cugino cattivo del cinema sta crescendo, e i suoi capolavori ne raccontano l’infanzia.

Il libretto di istruzioni non era un inutile cimelio con scritto che ingerire il CD Rom è altamente sconsigliato; sopperiva alle mancanze dei giochi per quanto riguardava trame e mappe…

Il volume in questione illustra anche le storie di ogni capitolo uscito, senza mai far mancare riferimenti al mondo del videogioco nel suo insieme.
Soltanto i cambiamenti apportati da “The Legend of Zelda” a “Zelda II: the Adventure of Link”, che hanno fatto storcere il naso a più di un fan, ma che hanno comunque portato a un enorme successo anche il secondo episodio, fanno riflettere sul funzionamento di un’industria profondamente mutata.

Il secondo capitolo di Zelda presentava molte innovazioni, ma non voglio privarvi del piacere di un’eventuale lettura… Sappiate soltanto che portarlo a termine non era un “gioco da ragazzi”

Moltissime le tematiche affrontate, con concetti che si diramano dall’opera centrale, a dimostrazione di come i videogiochi abbiano già la propia Gioconda o il proprio Decameron.
Doveroso citare l’analisi del sogno in Zelda: Link’s Awakening, con ragionamenti che escono dalla “quarta parete” per incontrare la vita di tutti i giorni.
A quelli già citati va aggiunto il valore enciclopedico di “Zelda: Cronaca di una Saga Leggendaria”, che mette insieme i pezzi di una storyline non sempre coerente (soprattutto inizialmente), ma con elementi comuni in quasi ogni episodio.
I personaggi principali Link, Zelda e Ganon diventeranno per i lettori un libro aperto, per usare una tristissima battuta a doppio senso.
Con una saga che pone le sue basi sul NES (il Nintendo 8 bit, quello del primo Mario Bros, per intenderci…) e che è comparsa su ogni console Nintendo successiva, è inevitabile osservare come la tecnologia abbia portato gli sviluppatori ad ampliare lo spettro delle azioni possibili. Già passare dal “cubettoso” NES al Super Nintendo è significato moltissimo.
Grafica, sonoro e animazioni non fanno un videogioco, ma logicamente consentono di osare qualcosa in più.

Anche se agli occhi di giovani scapestrati come voi questa grafica può sembrare dei tempi di Noè, ai tempi rappresentava un passo in avanti titanico. La differenza tra una generazione di console e l’altra, era molto più marcata di quanto sia stata fra Ps2,Gc e Xbox e Xbox360 e Ps3. Ma questa è un’altra storia…

Per concludere, non posso che consigliarvi una lettura che si pone questa volta come un approfondimento sul videogioco a tutto tondo. Un volume di saggistica che ogni videogiocatore dovrebbe possedere.
Il linguaggio è semplice e fluido, pregio non sempre attribuibile a libri analitici, ma gli argomenti non sono scontati nè banali.
Ci sono molti esempi ripresi dalla realtà videoludica attuale, quindi non si scoraggi chi non sa nemmeno chi sia Link.
I nerd di vecchia (sob!) data come me, si lancino nell’esplorazione, perchè fra un dungeon e l’altro è bello apprezzare ciò che viviamo pad alla mano, ma anche ricordare ciò che fu.

Scritto da: Gabriele "gaboman87" Piacente

Appassionato di cinema, teatro, fumetti, videogiochi... Insomma, tutto ciò che non serve a niente, se non all'anima (che massima...). Adora Grim Fandango, la Sega di una volta,il joypad della Gamecube, il fondoschiena di Madison in Heavy Rain, la serie Onimusha (dateci un seguito!), ha un'ossessione per Batman (non fisica) e adora tutto ciò che è retrogaming. Ha un' incapacità cronica e insensata a giocare a Super Mario Bros; è stata epica una partita in cui ha perso tre vite contro il primo minaccioso funghetto.

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